giovedì 18 novembre 2010

IL CERN RIESCE A STABILIZZARE L'ANTIMATERIA




Si tratta dell'esperimento Alpha, coordinato da Jeffrey Hangst dell'Università di Aarhus (Danimarca), e rappresenta una delle più straordinarie scoperte degli ultimi decenni.
Il Cern (European Organizatione for Nuclear Research), dopo la fabbricazione di atomi di anti-idrogeno, avvenuta già nel 2002, è riuscito anche ad immobilizzare tali particelle di anti-materia per circa un decimo di secondo.
"Quando materia e antimateria vengono a contatto si annullano a vicenda", ha commentato Roberto Battiston, scienziato dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, "ora, grazie a questi nuovi risultati - ha continuato - è possibile imprigionare atomi di anti-idrogeno per una piccola frazione di secondo che basta per fare esperimenti e studi".
Per il matemativo Piergiorgio Odifreddi si tratta di "un piccolo passo per la scienza ma certamente un passo gigante per la tecnica", "dell'antimateria - ha sottolineato - si conoscevano già il nucleo e l'elettrone, ottenere atomi di anti-idrogeno è certamente un ottimo risultato ma non stupefacente per la scienza. Il problema è mantenere stabili questi atomi ed essere riusciti a crearli, controllarli e mantenerli sicuramente aiuterà a comprendere le loro proprietà".
Per Joel Fajans, che ha partecipato all'esperimento "Ci stiamo avvicinando al punto in cui potremo fare fiversi tipi di esperimenti sulle proprietà dell'anti-idrogeno. All'inizio faremo alcuni 'rozzi' esperimenti per testare la simmetria CPT, ma visto che finora nessuno è statoin grado di fare questo tipo di misurazioni sull'antimateria, è già un buon inizio".

martedì 16 novembre 2010

ITALIA, PAESE SENZA COLPEVOLI. STRAGE DI PIAZZA DELLA LOGGIA: TUTTI ASSOLTI


Sono trascorsi molti, troppi anni. Era il 28 maggio 1974, io non ero ancora nato, quando una bomba esplose in piazza della Loggia a Brescia. Otto furono le persone uccise ed un centinaio i feriti.
Siamo alla terza istruttoria dello stesso processo e, dopo trentasei anni, non c'è alcun colpevole. Di oggi a notizia delle assoluzioni degli ex terroristi di destra (Ordine Nuovo) Delfo Zorzi e Carlo Maria Maggi, del collaboratore dei servizi segreti Maurizio Tramonte e per il generale dei Carabinieri Francesco Delfino, per i quali la procura aveva chiesto l'ergastolo. Assolto anche l'ex segretario del Msi e fondatore di Ordine Nuovo, Pino Rauti, per il quale la stessa Procura aveva chiesto l'assoluzione. 
La sentenza fa riferimento all'art. 530 comma 2 del Codice di procedura penale, quindi per mancanza di prove.
Federico Sinicato, avvocato di parte civile al processo, ha così commentato: "La possibilità di ricorrere in appello c'è sempre, però la mia esperienza nell'ambito dei processi per le stragi degli anni Settanta mi porta a pensare che i processi d'appello non sono adatti a giudicare fatti di questo tipo". "Se i giudici di primo grado - ha aggiunto - che hanno avuto la percezione diretta delle prove e dei testimoni, che per due anni hanno vissuto e convissuto con il processo, non se la sono sentita, è molto difficile che i giudici di appello, che leggono solo le carte, possano arrivare a una valutazione diversa".

lunedì 15 novembre 2010

E' POSSIBILE SCIOGLIERE SOLO UNA RAMO DEL PARLAMENTO? LA PAROLA AI COSTITUZIONALISTI...


Il costituzionalista, presidente emerito della Consulta e candidato sindaco per il centrodestra alle scorse elezioni nella nostra città ha dichiarato che: "pur essendo tecnicamente impossibile, sciogliere solo un ramo del Parlamento non è automatico: è nel potere del Capo dello Stato, che dovrebbe però almeno essere confortato da un ampio consenso di tutte le forze politiche". "Certo, sarebbe una prima volta per motivi politici, perché in passato il Senato, la cui legislatura era di sei anni, veniva sciolto con un anno di anticipo per farlo coincidere con il rinnovamento quinquennale della Camera". Per l'ex presidente della Rai "tutto dipende dalla valutazione del Capo dello Stato una volta sentiti tutti i gruppi parlamentari. Nel caso in cui la maggioranza dei gruppi fosse favorevole allo scioglimento di una sola Camera, allora Napolitano potrebbe anche procedere. Ci deve però essere il clima politico favorevole. Inoltre una richiesta del genere può rilevarsi un'arma a doppio taglio perché se ci fosse una preponderanza allo scioglimento di entrambi i rami del Parlmanento, allora sarebbe matematico che il Capo dello Stato indirebbe le elezioni".


Valerio Onida

Costituzionalista, presidente emerito della Consulta ha partecipato alle primarie del centrosinistra come possibile candidato sindaco di Milano: "un assurdo, se si scioglie la Camera è perché non c'è più la maggioranza di governo, sono cambiate le condizioni politiche: se si andasse alle elezioni solo per uno dei due rami del Parlamento si potrebbe avere come risultato una maggioranza confliggente". Ha aggiunto che "non è secondaria la tempistica di presentazione delle mozioni: quella alla Camera è di sfiducia e ha effetti immediati sulla sorte del governo, quella del Senato no, è solo un atto politico".


Paolo Armaroli

Professore di diritto pubblico comparato, ex parlamentare di AN, ha detto che "in caso di scioglimento anticipato non si è mai andati a elezioni per una Camera sola, e questo perché politicamente si verificherebbe una Camera che rema contro l'altra", "ho la sensazione - ha aggiunto - che ricordare l'articolo 88 serva slo a rassicurare i senatori: votate per il governo senza paura, Palazzo Madama resta in piedi...".

Giovanni Sartori

E' considerato, a ragione, il più grande politilogo italiano vivente ed uno dei massimi esperti di politica comparata. "E che si fa, si butta a mare la Camera viva e si resta con quella moritura?" ha dichiarato, chiarendo che il Senato "è morituro, perché sta per diventare Senato federale: è una logica tutta italiana, quella di tenere in piedi la sola Camera che deve morire, è un'idea che descrive bene lo stato del Paese, e credo proprio che Napolitano ce la risparmierà".

Michele Ainis

Professore ordinario di diritto pubblico all'Università di RomaTre: ''Dal punto di vista logico non funziona. Il premier sostiene che sia possibile sciogliere la Camera perche' solo li' rischia di non ottenere la fiducia. Ma il ragionamento si puo' rovesciare: perche' non sciogliere il Senato? Inoltre, c'e' il pericolo di un altro cortocircuito. Avremmo infatti due rami del Parlamento con due possibili maggioranze diverse e con tempi sfalsati: la scadenza del Senato resterebbe al 2013, mentre quella della nuova Camera sarebbe nel 2015''. Una ''discrasia politica e temporale'' che ''Napolitano difficilmente potrebbe accettare una soluzione simile''.

Anna Chimenti

Professore ordinario di diritto costituzionale all'Università di Foggia ha dichiarato che "la Costituzione non si può leggere a pezzettini, e il caso della crisi di governo è proprio quello in cui entra in scena, direi come dominus, il Presidente della Repubblica". Il problema, ha aggiunto la docente "è che Berlusconi sa che alla Camera non ha i voti, e al Senato sì: se si sciogliesse solo il Senato, per via dell'attuale legge elettorale potrebbe uscirne un Berlusconi perdente al Senato e forte alla Camera".

FUTURO E LIBERTA' ESCE DAL GOVERNO: SCOPPIA LA CRISI ANNUNCIATA


Oggi, alle ore 13, il ministro Andrea Ronchi, il viceministro Adolfo Urso, i sottosegretari Antonio Buonfiglio e Roberto Menia, hanno consegnato le loro dimissioni dai rispettivi incarichi governativi al presidente del Consiglio e al Presidente della Repubblica aprendo, di fatto, la crisi politica.
"I gruppi parlamentari di Futuro e Libertà - si legge in una nota congiunta dei presidenti dei gruppi parlamentari di Fli, Pasquale Viespoli e Italo Bocchino -, nel prendere atto delle dimissioni rassegnate in data odierna dal ministro Andrea Ronchi, dal vice ministro Adolfo Urso e dai sottosegretari Antonio Buonfiglio e Roberto Menia, evidenziano il venir meno del rapporto fiduciario nei confronti del Governo e confermano altresì, con profondo senso di responsabilità, il proprio impegno a sostenere nell'interesse del Paese la Legge di Stabilità e di bilancio".
Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha convocato per domani il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ed il presidente del Senato, Renato Schifani, per discutere della difficile situazione che si è venuta a creare.
Immediatamente, invece, Silvio Berlusconi ha convocato il vertice del Pdl ed ha annunciato un incontro ad Arcore con Bossi.

Le reazioni:
Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria: "E' un momento difficile. Il Paese deve essere governato, ovviamente siamo preoccupati della situazione". "Non spetta a Confindustria - ha aggiunto - dire cosa deve fare la politica. Ci vuole molta serietà e responsabilità".
Lorenzo Cesa, segretario Unione di Centro: "Si materializza oggi, con le dimissioni di ministri e sottosegretari finiani, la crisi di governo costituito a seguito delle elezioni di due anni fa: le nostre previsioni sulle contraddizioni interne alla maggioranza di centrodestra si sono avverate".
Renato Brunetta, ministro della Funzione pubblica: "Io sono ottimista di natura, purtroppo, e penso che al Senato avremo certamente la fiducia e penso che l'avremo anche alla Camera".
Gianni Alemanno, Sindaco di Roma (Pdl): "C'è solo da augurarsi che sia un'uscita temporanea. Il governo deve andare avanti. Non si può e non si deve mollare il governo del Paese".
Daniele Capezzone, portavoce Pdl: "Lo spettacolo che andrà in scena domani è una grande umiliazione per chi crede in un minimo di tutela delle istituzioni, al di là degli scontri politici contingenti. Dunque, domani salirà al Colle, per esprimere un parere (immaginiamo super partes...), lo stesso Gianfranco Fini che è stato causa ed artefice della crisi, e che l'ha provocata proprio facendo leva sulla sua funzione di terza carica dello Stato".
Italo Bocchino, Fli: "Una nuova maggioranza. Penso non solo a Fini e all'Udc, che culturalmente e politicamente è una costola del centrodestra italiano. Ma dobbiamo guardare senza pregiudizi e con una mentalità aperta all'opposizione che va coinvolta sì in un goveno di responsabilità nazionale". "Berlusconi - ha aggiunto -, per il bene del Paese, invece di una prova di forza muscolare favorisca una nuova stagione di responsabilità. Salga al Quirinale e si dimetta".
Dario Franceschini, Pd: "Berlusconi si comporta come un vecchio politicante che fa di tutto per restare attaccato alla poltrona", ed in una nota inviata proprio al presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha scritto: "Sono a chiederle la fissazione della data della discussione della mozione di sfiducia da noi presentata nella prima giornata utile consentita dal calendario parlamentare, successivamente all'approvazione della legge di stabilità da entrambe le Camere".
Maurizio Sacconi, ministro del Welfare (Pdl): "Con il ritiro della delegazione dei finiani dal governo si sta consumando il tradimento", "occorrono - ha aggiunto - governi coesi, se dovesse cadere questo esecutivo il meno peggio sarebbe il voto. In questa difficile fase politica deve prevalere una regola oggettiva: o Berlusconi o elezioni".
Franco Frattini, ministro degli Esteri (Pdl): "Silvio Berlusconi avrà ancora la maggioranza sia alla Camera sia al Senato, perché i finiani si spaccheranno". La dimissione degli esponenti di Futuro e Libertà dagli incarichi governativi "era una misura annunciata per provocare una crisi che invece non ci sarà - ha aggiunto il titolare della Farnesina. Darà la possibilità ancora di più a noi di affrontare in Parlamento, con Berlusconi, questa fase complessa che il premier supererà brillantemente ancora una volta". "Il premier - ha continuato l'esponente pdl - avrà i numeri. E soprattutto Berlusconi non ha nessuna possibile alternativa, questo è fuor di dubbio. Il nostro governo non richiede teatrini, scene tipo dimissioni pilotate o cose del genere. Credo che questo sia ormai chiaro anche agli stessi finiani che, probabilmente, hanno compreso l'errore commesso".

venerdì 12 novembre 2010

SETTIMO ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI NASSIRIYAH


Oggi ricorre il settimo anniversario della strage di Nassiriyah, dove diciannove italiani furono uccisi da 300 chili di tritolo. Porgiamo un ringraziamento a tutti i caduti e a tutte le famiglie. Un ringraziamento particolare a Margherita Coletta, moglie di Giuseppe, che era andato in Iraq dopo che il figlio Paolo era morto di leucemia e disse "Parto in missione di pace per salvare tanti bambini in ognuno di loro vedrò il mio Paolo". La signora Margherita fondò, subito dopo la strafe, l'associazione Coletta (http://www.associazionecoletta.it/) inviando numerosi aiuti ai bambini iracheni e colpendo al cuore le cosciente con la famosa dichiarazione: "Ama il tuo nemico, ci ha detto Gesù. Troppo facile farlo quando tutto va bene, è adesso che dovrò perdonare".
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con un "commosso e deferente omaggio" ha voluto ricordare i 19 caduti, "tutti coloro che, animati da altissimo senso del dovere, hanno perso la vita nel loro impegno al servizio dell'Italia e della comunità internazionale per la stabilizzazione delle aree di crisi e la costruzione della pace, contro la persistente minaccia del terrorismo transnazionale in nome dei principi cui si ispira la nostra Costituzione".

giovedì 11 novembre 2010

IL SINDACO DI ROMA ALEMANNO SVELA L'INGANNO DEL QUOZIENTE FAMILIARE: "PER AIUTARE LE FAMIGLIE NUMEROSE DOBBIAMO AUMENTARE LE TASSE A SINGLE, GAY E COPPIE CON POCHI FIGLI" POI TENTA DI SMENTIRE


"In un momento di crisi non si può dare tutto a tutti, bisogna sporcarci le mani. Se vogliamo aiutare le famiglie, quelle sposate, vuol dire aumentare le tasse ai single e alle coppie con pochi figli. Bisogna concentrarci sulla famiglia della Costituzione formata da un uomo e una donna che fanno figli", "bisogna sfuggire dalla tentazione di voler dare tutto a tutti, e quindi ai gay e ai single, altrimenti non faremo mai politiche familiari".
Questa la dichiarazione rilasciata dal Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, alla conclusione della Conferenza nazionale della famiglia a Milano, che ha generato molte polemiche.
Dopo poche ore, infatti, arriva una nota che tenta di smentire: "Non si tratta di aumentare le tasse ai single ma di concentrare gli sgravi sulle famiglie con più figli La pressione fiscale deve complessivamente diminuire, dobbiamo però scegliere dove mirare queste riduzioni", "dopo tanti anni di riforme concentrate sulla riduzione delle aliquote, bisogna fare un'autentica politica dei redditi applicando il principio del quoziente familiare e quindi concentrando gli sgravi sui nuclei familiari più numerosi. La povertà o la ricchezza di una singola persona si definiscono soprattutto all'interno del nucleo familiare in cui si vive: con lo stesso stipendio si può esser ricchi o poveri a seconda del numero delle persone che bisogna mantenere. Per questo un'autentica politica dei redditi e redistributiva deve essere applicata sul nucleo familiare, senza per questo creare nessuna forma di discriminazione nei confronti dei single o delle coppie omosessuali".

Il primo cittadini della capitale ha anche dichiarato che a Roma non si faranno più asili nido comunali ma si daranno vita ad asili convenzionati "perché costano la metà di quelli comunali: per uno convenzionato si spendono 7mila euro l'anno a bimbo contro i 13mila di uno comunale", "si penserà ad asili comunali solo in situazioni particolari ma punteremo a creare soprattutto collaborazioni con il privato sociale".

Le reazioni:
Tonino D'Annibale, consigliere Pd alla Regione Lazio: "Sei celibe o nubile? Paga la tassa. dopo l'odioso balzello sulla disabilità della Polverini arriva quello vergognoso del sindaco di Roma sui single. Vorremmo dei chiarimenti: scatta al compimento del diciottesimo anno d'età? Devono pagarla anche precari e disoccupati che per ragioni economiche non possono metter su famiglia? E nel caso si ritorni single dopo il matrimonio, cosa accade, oltre agli alimenti bisogna pagare anche la tassa? Nel caso di una o più amanti chi si fa carico della tassa? E si potrebbe continuare. Davvero una gran bella idea, peccato che non sia originale. La tassa sul celibato era stata già istituita il 13 febbraio 1927, interessava i celibi di età compresa fra i 25 e i 65 anni ed era composta da un contributo fisso che variava a seconda dell'età. Alemanno finalmente svela qual'è il suo nume tutelare: Mussolini".
Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari: "Non si tratta di ipotizzare una tassa sul celibato ma di redistribuire i carichi fiscali più equamente sostenendo chi investe sul futuro del paese attraverso i figli".
Carlo Giovanardi, sottosegretario per la famiglia: "Ha ragione il sindaco. La famiglia è quella in cui vivono i figli, per aiutarla bisognerà pesare di più sugli altri. E' giusto che sia così".
Angelo Bonelli, Verdi: "Alemanno vuole costringere i single a sposarsi con la minaccia di maggiori tasse. Vuole imporre scelte di vita con la scure delle tasse, nemmeno con i matrimoni combinati del secolo scorso potevamo immaginare tanta violenza e imposizione di modelli di vita".
Michele Emiliano, sindaco di Bari (PD): "trattare stesse situazioni in modo simile, fermo restando che la Costituzione parla di famiglia fondata sul matrimonio. Ma se ci sono gli stessi bisogni vanno affrontati alla stessa maniera. Se si rompe il femore il compagno di un uomo è uguale se se lo rompe la moglie di un altro. Non ho trovato nella Costituzione motivo per discriminare queste situazioni".

venerdì 5 novembre 2010

EX FORESTERIA DELLA TERNI - ITALIA NOSTRA: NO A SPECULAZIONI, CHIEDIAMO ALLA SOPRINTENDENZA DI PORRE UN VINCOLO SPECIFICO

Posto di seguito il comunicato giunto dalla Sezioni di Terni di ITALIA NOSTRA relativamente alla possibile alienazione della palazzina Ex Foresteria della Terni:

"Evidentemente i tempi che vive la nostra città sono talmente bui se un assessore dell’Amministrazione Comunale giunge a proporre la vendita della palazzina liberty di Corso Tacito, l’ex Foresteria della Terni, per fare ‘cassa’.

Terni sta perdendo valori, storia e cultura. In altri tempi nessuno si sarebbe mai permesso anche solo di ipotizzare una tale offesa alla memoria storica della città e si sarebbero levate durissime proteste. Oggi tutti tacciono.

Chi è il ventriloquo che suggerisce provocazioni? Pretendiamo chiarezza e trasparenza.

Quell’edificio fu acquistato con il nostro plauso, sia per evitare fin troppo facili speculazioni, sia perché, con il parco annesso ed i cedri ultrasecolari – cui la motosega ha risparmiato, per ora, la vita – rappresentava e rappresenta ben oltre un secolo di storia industriale e civile.

Non solo – e non dovremmo essere noi a ricordarlo – costituiva anche, nelle lotte operaie, il simbolo del potere padronale e dell’azionariato, rispetto alla forza lavoro che, con fasi alterne, ha conquistato dignità, rispetto e benessere. Il riappropriarsene, l’apertura del parco alla cittadinanza, il progetto di conferirgli – inserendovi il Pro-Rettorato e la segreteria studenti dell’Università – un valore aggiunto di riscossa, aveva ed ha un significato inequivocabile.

L’ex Foresteria rappresenta la concretizzazione di un sogno ed un modo di dare speranza al futuro che, mai come oggi, appare incerto. Era legato all’alta cultura e, appunto, allo sviluppo del Polo Universitario che, proprio negli anni ’90, si andava sviluppando.

Noi chiediamo alla Soprintendenza che venga posto un vincolo specifico sulla palazzina e sul parco affinché nuovi barbari non facciano ciò a cui assistiamo in centro: svendite, altre cubature, cemento su cemento.

Facciamo appello dunque a tutte le associazioni e tutti gli Enti che possono essere legati alla storia della città, alla storia industriale, alla tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio artistico, e facciamo appello a tutti i cittadini per supportare la nostra richiesta.

Triste è il futuro di una città che ha perso il senso dell’orientamento e sembra dimentica di dove viene e soprattutto non ha idea di dove andare.
Terni, 5 novembre 2010"

giovedì 4 novembre 2010

PER UNA VOLTA SONO D'ACCORDO CON IL CDA RAI. NO A BRANI POLITICI AL FESTIVAL DI SANREMO


Come sempre è scoppiata la polemica sul Festival di Sanremo. Quest'anno a scaldare gli italici animi è la proposta di cantare "Bella Ciao" e "Giovinezza" durante la serata dedicata ai 150 dell'Unità d'Italia.
Dal comunicato del Cda della Rai si legge "in particolare si è rilevato che sarebbe stato utile evitare di affrontare, in modo troppo superficiale, questioni così delicate che riguardano la storia del nostro Paese. La ricerca del clamore rischia di causare un danno complessivo all'immagine dell'Azienda" ed ancora un invito al direttore generale Mauro Masi ad intervenire "nell'ambito delle sue competenze affinché nell'organizzazione della serata dedicata ai 150 anni dell'Unità d'Italia si proceda in modo serio e responsabile e quindi con criteri diversi".
Gianni Morandi, che presenterà Sanremo, ha dichiarato: "Io e Mazzi rivendichiamo l'autonomia artistica nella scelta delle canzoni della serata" e ancora "Porteremo due canzoni per artista, una nuova e una dei 150 anni d'Italia. Da lì è nata la polemica perché io ho citato 'Bella Ciao' e Mazzi ha ribattuto 'Giovinezza'. Ma per dire mi piacerebbero anche la 'Canzone del Piave' o 'Addio Lugano Bella', che era la canzone degli anarchici. E non credo che canzoni di più di cento anni fa dovrebbero farci paura".
Come ho già scritto nel titolo, per la prima volta mi ritrovo d'accordo con una decisione presa dal Cda della Rai anche se, probabilmente, per motivi diversi.
Se è vero, infatti, che le due canzoni risalgono - come ha dichiarato Morandi - a più di cento anni fa, è altrettanto vero che proprio nel corso di questi oltre cento anni hanno acquisito un valore storico ma soprattutto politico.
Se, infatti, "Bella Ciao" è un canto popolare ottocentesco di origine emiliano-romagnola e "Giovinezza" nasce come inno goliardico degli studenti universitari italiani nel 1909, è altrettanto vero che la prima è diventata celebre ed è entrata nell'immaginario collettivo durante la Resistenza perché idealmente associata al movimento partigiano; e la seconda, tramite rimaneggiamenti nel testo, è passata dapprima a rappresentare l'inno degli Arditi nel 1917, poi degli squadristi nel 1919 ed infine l'inno trionfale del partito nazionale fascista nel 1924 rimanendo indissolubilmente legata nell'immaginario collettivo proprio al fascismo.
Ritengo che sarebbe più opportuno presentare canzoni legate solo al Risorgimento e ce ne sono tante. Qualche esempio: 'La bella Gigogin'; 'La canzone del Piave'; 'Inno di Mameli'; il coro del 'Nabucco'; 'La bandiera tricolore'; 'I tre colori'; 'La rondinella di Mentana'.

martedì 2 novembre 2010

ITALIA OMOFOBA / DOPO BUTTIGLIONE E LA BINETTI ANCHE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: "MEGLIO GUARDARE BELLE RAGAZZE CHE ESSERE GAY"


"Sono fatto così da sempre, qualche volta mi capita di guardare in faccia una bella ragazza, ma è meglio essere appassionato di belle ragazze che gay". Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, all'inaugurazione del salone del ciclo e motociclo alla Fiera di Milano-Rho conclude una serie di riferimenti sulla vicenda Ruby. "Ho un problemino - ha dichiarato - avrei da sistemare qualcuno di questi stand, una certa Ruby" minimizzando poi le conseguenze con una serie di infelici battute, compresa quella iniziale.
Escludendo comunque qualsiasi riferimento alla vicenda della ragazza marocchina, sembra che i politici italiani abbiano ingaggiato una vera e propria gara a chi le spara più grosse sul tema degli omosessuali. Che sia un assaggio di quella che potrebbe essere la campagna elettorale nel caso in cui Nichi Vendola diventasse il candidato premier del centro-sinistra? Non lo so.

Le reazioni:
Enrico Oliari, presidente di GayLib (associazione gay vicina al PDL): ha affermato che di fronte al "nuovo celodurismo in salsa berlusconiana" aderirà a Futuro e Liberta.
Alfonso Signorini, direttore di Chi e di Tv Sorrisi e Canzoni: "Questa volta non sono d'accordo con Silvio Berlusconi. Sui gusti sessuali ognuno deve essere libero di esprimere ciò che sente, senza subire discriminazioni".
Paolo Patanè, presidente dell'Arcigay: "cultura machista, arretrata e offensiva per le persone omosessuali ma anche per donne, che proviene da un atteggiamento di disprezzo nei confronti della dignità delle persone e conferma il clima imbarazzante e grottesco in cui il presidente del Consiglio sta precipitando il Paese".
Anna Paola Concia, deputata del PD: "il disprezzo del presidente del Consiglio per le donne sia ampiamente dimostrato dalle tantissime uscite volgari e misogine a cui ci ha sottoposto in questi anni, che rivelano un'idea proprietaria e medievale delle donne. La sua equiparazione dell'omosessualità a valore negativo, è l'ennesima dimostrazione della sua incapacità a governare, a stare in politica e ad essere all'altezza dei leader politici europei".

AL VIA "POPOLI E RELIGIONI 6" CON PICCOLO CAMBIO DI NOME E DI LOCATION


Sta per iniziare la sesta edizione di "Popoli e Religioni", il festival cinematografico ideato dal Vescovo Vincenzo Paglia e promosso dalla Diocesi di Terni-Narni-Amelia in collaborazione con gli enti locali ed associazioni.
Monsignor Paglia, alla presentazione dell'iniziativa presso l'ISTESS (Istituto di Studi Teologici e Storico-Sociali), ha dichiarato che il festival "nasce dalla convinzione che anche l'arte è chiamata a sollecitare il dialogo tra popoli e culture diverse per comprendersi e per avvicinarsi alla pace".
Due sono le grandi novità di quest'edizione. La prima è il cambio di denominazione; come già annunciato a luglio dello scorso anno "Popoli e Religioni" passa da "Terni FilmFestival" a "Umbria International Film Fest". La seconda è il cambio di location; anche il festival della Diocesi, infatti, si terrà al CAOS.
La nuova denominazione non mi sembra azzeccatissima, come ho già avuto modo di spiegare (clicca qui).
Per quanto riguarda la nuova location sembra proprio il caso di dire che a Terni, ormai, non si muove nemmeno una foglia senza che Indisciplinarte voglia. Ma tant'è...
Comunque tutti al Secci dal 7 al 14 novembre. Dalla consegna del premio alla carriera al grande Luigi Magni all'incontro con il regista Alessandro D'alatri, dai concerti agli incontri con autori e registi, anche quest'anno la kermesse sarà un successo.

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