venerdì 8 luglio 2011

(PROCESSO ASM) 20 RINVII A GIUDIZIO, TRA CUI L'EX SINDACO RAFFAELLI. LA DIFESA: "I REATI CONTESTATI SONO VICINI ALLA PRESCRIZIONE"



Il Gup del Tribunale di Terni, Pierluigi Panariello, ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Elisabetta Massini di rinvio a giudizio per 20 dei 23 indagati del processo ASM. Tra questi ci sono anche l'ex sindaco di Terni, Paolo Raffaelli, il presidente ASM e i suoi predecessori, rispettivamente Stefano Tirinzi, Giacomo Porrazzini e Piero Sechi, il direttore generale ASM, Moreno Onori, tecnici, imprenditori e dipendenti della Provincia di Terni.
Viene contestato loro, a vari titolo, in mancato rispetto di norme in materia ambientale: 
  1. relativamente allo svolgimento di "attività di smaltimento dei rifiuti sanitari in mancanza della prescritta autorizzazione";
  2. aver "scaricato nel fiume Nera acque reflue industriali contenenti metalli pesanti";
  3. aver sottovalutato "il rischio cancerogeno derivante dalla presenza di cromo esavalente";
  4. aver "compilato falsamente" i certificati di analisi su acque reflue e ceneri.
Inoltre, sono state confermate le accuse mosse dal pm Elisabetta Massini:
  1. disastro ambientale;
  2. truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche;
  3. maltrattamenti nei confronti dei lavoratori.
E' stato disposto il non luogo a procedere per l'accusa di avvelenamento di acqua o sostanze alimentari.


Le reazioni:
  • David Brunelli, difensore, tra gli altri, dell'ex sindaco Paolo Raffaelli, dell'attuale presidente dell'ASM Stefano Tirinzi e del suo predecessore Giacomo Porrazzini: "Siamo soddisfatti che l'accusa più grave e infamante, quella dell'avvelenamento dell'acqua, sia caduta, per il resto rimaniamo in attesa che il processo cominci, con la consapevolezza però che molti dei reati contestati sono vicini alla prescrizione", "il processo non vedrà né vincitori né vinti, visto che molti dei reati ambientali contestati cadranno in prescrizione già a febbraio 2012, quindi prima dell'inizio del processo fissato per marzo. Solo le accuse di disastro ambientale, di truffa e quelle relative al mobbing rimarranno in piedi, ,a questo non ci preoccupa";
  • Enrico Melasecche, consigliere comunale ed esponente dell'UdC, parla di una "sentenza storica per una classe dirigente che ha agito come se la giustizia fosse sempre dalla propria parte". "Ciò era un'offesa per tutti coloro che - continua Melasecche -, al di là della propria appartenenza politica, credevano e credono in un Paese più giusto, a prescindere da chi è al governo, del Paese come di un Comuna qualsiasi. Un Paese in cui nessuno può sottrarsi alla legge, sia esso il Presidente Berlusconi o, appunto, il Sindaco di Terni o il mega dirigente ASM/GEPAFIN";
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