Sarà probabilmente quella dell'8 luglio l'udienza decisiva del processo ASM, in quella data il gup Pierluigi Panariello deciderà sulle richieste di rinvio a giudizio presentate dal pm Elisabetta Massini nei confronti di 23 persone - compresi l'ex sindaco Paolo Raffaelli, l'attuale presidente dell'ASM e il suo predecessore, rispettivamente Stefano Tirinzi e Giacomo Porrazzini - con accuse che variano dal disastro ambientale, alla truffa ai danni dello Stato, al mobbing.
David Brunelli, legale di Raffaelli, Tirinzi e Porrazzini, ha preso la parola ribadendo l'estraneità dei suoi assistiti dalle accuse e l'inesistenza di una cricca che "voleva deliberatamente inquinare la città".
Nell'udienza di ieri, oltre alle arringhe degli avvocati, a destare qualche sorpresa è stata la presenza dell'attuale sindaco della città, Leopoldo Di Girolamo. Presenza vista con sospetto dai legali delle parti civili e da Enrico Melasecche, esponente UdC della provincia di Terni.
Qual'è l'opportunità politica - si chiedono - di tale presenza?. "Di Girolamo si è infilato in camera di consiglio - ha dichiarato Melasecche - mentre intervenivano i difensori dei suoi amici facendo pesare la sua presenza in modo assolutamente inappropriato".
Dal canto suo, il primo cittadino, ha risposto "non capisco questa polemica sono già stato altre due volte in udienza e nessuno mi ha mai detto nulla. Questo processo riguarda un pezzo importante della città e per questo credo che sia altrettanto importante, come sindaco, cercare di capire come stanno le cose e assistere alla discussione finale".
1 commento:
Come sempre la politica fa gli interessi di se stessa, Di Girolamo si preoccupa che delle sorti dei suoi amici e non della sulete dei sui cittadini e della vivibilità della sua città. Che squallore...
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