Sembra trascorso un secolo da quando si sentiva urlare, ad ogni piè sospinto, un qualche esponente del PdL o della Lega contro la 'patrimoniale', invece ecco la nuova 'invenzione' inserita nella manovra appena varata dal governo: la patrimoniale al contrario; quella, cioè, che colpisce i piccoli risparmi e i titoli di stato.
L'imposta di bollo sui dossier titoli passerà dagli attuali 34,20 euro annui fino ai 120 euro. Ma dal 2013 tale imposta di bollo passerà a 150 euro annui per i depositi fino a 50.000 euro e a 380 euro per i depositi che superano i 50.000 euro. Insomma il peso di tale nuova imposta di bollo diminuisce all'aumentare della consistenza del patrimonio depositato. Una vera e propria tassa patrimoniale al contrario che punisce i poveri e premia i ricchi. Per un piccolo risparmiatore, infatti, uno di quelli che investe in titoli di stato perché non vuole rischiare che i pochi risparmi di una vita vadano in fumo, l'effetto di questa nuova imposta di bollo è evidentissimo. Chi possiede, invece, una cospicua rendita finanziaria può stare tranquillo.
Ma oltre agli effetti sui piccoli risparmiatori ci saranno effetti anche sui titoli di stato (Bot, Btp, Cct). Facciamo un esempio: il rendimento, al netto delle tasse e degli oneri di collocamento, di un bot annuale è dell'1,57%. Ogni 10.000 euro investiti, frutterebbero 157 euro. Se a questo già magro rendimento andiamo a togliere 120 euro - dal prossimo anno 150 euro - il risultato è di tutta evidenza.
Considerato che oltre il 50% del debito pubblico italiano è nei dossier dei piccoli risparmiatori italiani con giacenze medie di 50.000 euro, chi li comprerà ancora?
Qualche malizioso ha già avanzato l'ipotesi di un nuovo generoso regalo alle banche e alle società finanziarie che avranno gioco facile - o almeno più facile - a convincere i propri clienti a non rinnovare i titoli di stato e a sottoscrivere i loro prodotti non colpiti dalla scure della nuova imposta di bollo come i "conti deposito", i "pronti c/termine", i "fondi comuni d'investimento" che in questi ultimi mesi erano calati abbondantemente. "Un modo splendito quest'ultimo per far uscire dall'amministrato (che alle banche non rende un piffero) per andare sul gestito, dove ci sono generose commissioni di gestione (spesso passiva) che ingrassano il sistema" (dal post "La patrimoniale è servita" di intermarket&more).
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