L'incontro per trovare la 'quadra' è stato lungo, anzi lunghissimo. Berlusconi e Bossi sono rimasti barricati ad Arcore sette ore per stravolgere completamente il testo della manovra: niente più contributo di solidarietà, nessuna modifica all'Iva, riduzione dei benefici fiscali per le società cooperative, dimezzamento dei tagli agli enti locali e nuovi interventi sulle pensioni. Per addolcire il tutto, però, si spara l'abolizione di tutte le province ed il dimezzamento del numero dei parlamentari ma per via costituzionale ben sapendo che la strada sarà lunghissima e quasi impossibile da raggiungere
Nuovi interventi sulle pensioni
E' probabilmente la novità più importante anche perché il senatùr solo fino a una settimana fa diceva che non si sarebbero toccate. Comunque verranno esclusi dal conteggio per l'età pensionabile gli anni dell'università e del servizio militare calcolando soltanto gli "effettivi anni di lavoro". Tali anni verranno computati, però, per il calcolo della pensione.
Addio al contributo di solidarietà
Nella nuova formulazione del testo scompare anche il contributo di solidarietà che resterà soltanto per i parlamentari. In sostituzione del contributo di solidarietà sono state inserite non meglio specificate "misure fiscali finalizzate a eliminare l'abuso di intestazioni e interposizioni patrimoniali elusive".
Salvi i piccoli comuni
I piccoli comuni non verranno accorpati ma, nel nuovo testo, è stato inserito "l'obbligo dello svolgimento in forma di unione di tutte le funzioni fondamentali a partire dall'anno 2013 nonché il mantenimento dei consiglio comunali con riduzione dei loro componenti senza indennità o gettone alcuno per i loro membri".
Riduzione non meglio specificata dei benefici fiscali delle Cooperative
Le reazioni:
- Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione Normativa, si dichiara soddisfatto: "Ai mercati inviamo un messaggio chiaro: in primis i saldi restano invariati e i termini saranno rispettati. Inoltre, sono stato un buon profeta: i miglioramenti sono stati raggiunti all'unanimità tra le tre forze di governo ed alla presenza del ministro dell'Economia". "Il testo - ha concluso - è stato migliorato e per la prima volta qualcuno dimostra di fare sul serio contro l'evasione colpendo le società di comodo";
- Pier Luigi Bersani, segretario del Partito Democratico: "E' il caos, non vedo come possano tornare i conti". "Dalle cose che si capiscono fin qui - ha detto - siamo alla confusione, ad una quadra che non c'è". "Non vedo come possano quadrare questi conti nell'insieme. E' una soluzione molto debole e spero non venga valutata troppo pesantemente da chi ci osserva nel mondo";
- Gian Luca Galletti e Gianpiero D'Alia, rispettivamente capigruppo UdC alla Camera e al Senato: "Saremo costruttivi come sempre in Parlamento ma da un primo esame delle modifiche traiamo un'opinione netta: i conti della manovra non tornano". "Temiamo - hanno continuato - che la stessa sensazione venga percepita dai mercati, perché è fin troppo chiaro che non si gioca con le cose serie: l'abolizione delle province ad esempio, preannunciata dai telegiornali, è in realtà stata cancellata con un rinvio ad improbabili costituzionalizzazioni. Che bisogno c'era di questa gigantesca finzione?";
- Antonio Di Pietro, leader dell'IdV: "Sono le cosiddette modifiche a chiacchiere. Le modifiche si fanno, non si annuncia che si faranno prossimamente su questo schermo. Abbiamo sempre sostenuto che le province vanno abolite tutte, e infatti stiamo raccogliendo le firme, ma è ipocrita dire che siccome costituzionalmente le vogliamo abolire, intanto non le aboliamo". "Ai parlamentari - ha concluso - non sono stati eliminati privilegi e benefit. Questa manovra l'hanno rivoluzionata a chiacchiere";
- Osvaldo Napoli, presidente dell'Anci e parlamentare PdL, ha parlato di "timido riconoscimento per la situazione finanziaria degli enti locali", "in attesa di conoscere i dettagli dell'accordo di maggioranza, il giudizio si configura più negativo che positivo";
- Susanna Camusso, segretario della Cgil; "Con le pensioni si colpisce chi lavora". "No a interventi sulle pensioni - ha aggiunto - con i quali la manovra peserà ancora di più sui lavoratori". "E no a un amumento dell'Iva, anche se successivamente con la delega fiscale, perché si illude chi pensa che la riforma del fisco lo compenserà con tagli alle tasse di lavoratori e pensionati";
L'Authority boccia la Robin Tax
Mentre i due B e lo stato maggiore di PdL e Lega era no barricati ad Arcore l'Authority per l'Energia ha bocciato la Robin Tax perché produrrebbe una riduzione alla "propensione all'investimento" rischiando di avere un impatto "particolarmente negativo sui consumatori". L'Authority, inoltre, ritiene che "il settore dell'energia non sia oggi caratterizzato da fondamentali tali da giustificare che l'aumento dell'ires sia circoscritto al solo settore energetico".
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