E' saltata la nuova stesura arcorese della manovra. La Lega Nord e il suo leader Umberto Bossi ci ripensano e pongono il veto sulle pensioni. Da stralciare, dunque, il nuovo intervento che avrebbe escluso dal conteggio per l'età pensionabile gli anni dell'università e del servizio militare.
Probabilmente hanno influito nella decisione del senatùr i moltissimi malumori della sua base e le reazioni del mondo sindacale e lavorativo. Susanna Camusso, segretaria Cgil, aveva parlato ieri di un vero e proprio "golpe" pensionistico affermando che "il messaggio del Governo è che non ci si può fidare dello Stato e che non vale la pena studiare". Ma anche la Uil e la Cisl si erano mossi. La Uil paventando scioperi e la Cisl definendo "inaccettabile e fortmente iniqua" la misura in quanto il provvedimento sarebbe "discriminatorio nei confronti dei lavoratori che hanno pagato di tasca propria il riscatto della laurea sulla base delle norme vigenti, azzerando di fatto anche i contributi del servizio militare".
Si ricomincia daccapo anche perché, a ben vedere, sembra che con i provvedimenti della stesura arcorese il pareggio di bilancio non si sarebbe raggiunto.
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