Adolfo Urso e Andrea Ronchi |
Pippo Scalia |
"La proposta di Angelino Alfano di una costituente popolare in grado di realizzare in Italia un soggetto politico che si ispira a valori e programmi del Ppe e la decisione di Berlusconi di non ricandidarsi alle elezioni del 2013 con la scelta delle primarie quale strumento di rinnovamento e di partecipazione aprono nuovi scenari per il centrodestra italiano". Sono queste le motivazioni addotta da Ronchi, Urso e Scalia per spiegare la loro uscita da Futuro e Libertà e la costituzione di un nuovo, ulteriore soggettino politico "Fare Italia per la costituente Popolare".
Le reazioni:
- Altero Matteoli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ed ex compagno di partito dei fuoriusciti: "Ronchi, Urso e Scalia hanno manifestato da tempo il loro disagio per le ultime scelte politiche di Fli contraddittorie rispetto alle tesi che ne avevano motivato la nascita. L'uscita da Fli rappresenta quindi un chiarimento per la loro collocazione di centrodestra";
- Roberto Menia, coordinatore nazionale Fli: "Era una dipartita annunciata", "Urso non ha mai digerito il fatto che Fini non lo avesse indicato come suo vice. Mentre riguardo a Ronchi ci troviamo di fronte a una storia di ordinaria ingratitudine: penso che il suo amico Fini lo avesse beneficiato oltre le sue aspettative facendolo ministro ed è rimasto un nostalgico di quando era ministro...";
- Benedetto Della Vedova, capogruppo Fli alla Camera dei Deputati: "Urso, Scalia e Ronchi, come più volte preannunciato, hanno ritenuto di tornare sotto l'ala protettrice di Berlusconi. Era ormai scontato. Giustificare questa marcia indietro come un riconoscimento del passo in avanti del Pdl è pretestuoso". "Fli - ha continuato Della Vedova - ha riconosciuto nella nomina di Alfano a segretario un'ipotesi di novità. Ma il fatto che Berlusconi sia stato obbligato dalla crisi di consenso e legittimazione - per cui noi l'avevamo messo in guardia con larghissimo anticipo - a mollare formalmente la guida del partito, non significa che abbia per questo mollato il bastone del comando, né rinunciato ad usarlo nei modi cui ci ha abituati. Valga per tutto la norma ad aziendam sul lodo Mondatore". "Questo abbandono, che mi amareggia e di cui non mi rallegro di certo, rappresenta un definitivo elemento di chiarezza. Fli non è una riserva berlusconiana, ma un progetto difficile proprio perché ambizioso. Con il Terzo Polo costruiamo una proposta moderata e riformatrice, non compromessa con la sinistra, ma non subalterna e servile al partito del 'metodo Boffo' e ad un governo che sta affossando la credibilità dell'Italia sulla scena e sui mercati internazionali".
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