giovedì 14 luglio 2011

"PER IL BENE DEL PAESE" IL SENATO APPROVA LA MANOVRA CON UN PIANO DA 70 MILIARDI SENZA TAGLI ALLA CASTA MA A FAMIGLIE, STUDENTI, ASILI... BERLUSCONI RESTA NASCOSTO



Il Senato ha approvato la manovra finanziaria su cui era stata posta la questione di fiducia: 161 sì contro 135 no, 3 gli astenuti. Il testo, nella sua ultima formulazione, prevede un piano che, per il biennio 2013-2014 ammonta a 70 miliardi di euro. 
Ma, come previsto nei giorni scorsi, non c'è più traccia delle timide liberalizzazioni proposte - come la liberalizzazione delle professione e l'abolizione degli ordini professionali -, della riduzione dei costi della politica e dell'emendamento che prevedeva l'incompatibilità delle cariche di parlamentare e sindaco o presidente della provincia.
Dunque nessun taglio alle caste e ai privilegi ma, come sempre avviene, lacrime e sangue per l'ex ceto medio sempre più agonizzante.
E' la stessa presidentessa di Confindustria, Emma Marcegaglia a dichiarare "inaccettabile che sui costi della politica è stato deciso di non fare niente. La manovra va approvata, non ci sono dubbi, ma i problemi ci sono".
Introduzione ticket sanitario: già da lunedi prossimo verrà reintrodotto il ticket sulla sanità. 25 € sui codici bianchi di pronto soccorso e 10 € sulla diagnostica.
Tassa per ricorrere al giudice del lavoro: la manovra prevede una vera e propria tassa di € 200,00 per poter ricorrere al giudice del lavoro per le cause in materia di licenziamenti, contratti o mobbing. 
Tagli lineari sulle agevolazioni fiscali (giù famiglia, casa e volontariato): taglio lineare del 5% per il 2013 e del 20% a partire dal 2014 per tutte le 483 agevolazioni fiscali, incluse quelle per le famiglie, figli a carico, spese per l'istruzione, spese mediche, asili nido, studenti universitari e redditi da lavoro dipendente. La riduzione delle agevolazioni fiscali riguarderà anche le detrazioni e le deduzioni esistenti in caso di ristrutturazione edilizia e interventi di risparmio energetico nonché le donazioni al terzo settore e alle onlus.
Imposta di bollo sui depositi titoli: nell'ultima formulazione prevede un bollo di:
  • € 34,20 per depositi inferiori ad € 50.000,00;
  • € 70,00 per depositi tra € 50.000,00 ed € 150.000,00;
  • € 240,00 per depositi tra € 150.000,00 ed € 500,000,00;
  • € 680,00 per depositi superiori ad € 500,000.
Dal 2013, invece, il bollo passerà a:
  • € 34,20 per depositi inferiori ad € 50.000,00:
  • € 230,00 per depositi tra € 50.000,00 ed € 150.000,00;
  • € 780,00 per depositi tra € 150.000,00 ed € 500.000,00;
  • € 1.100,00 per depositi superiori ad € 500.000,00.
Addizionale del 10% su bonus e stock option: Aumenta la base imponibile su bonus e stock option per dirigenti e collaboratori di imprese finanziarie con l'applicazione di un'addizionale del 10%.


Il ministro Tremonti, nel suo discorso, ringrazia l'opposizione e la butta sul bene del Paese: "Chi fa una manovra come questa vuole il bene del Paese ma non ci può essere una politica italiana diversa da quella europea. La soluzione è politica o non è, è comune in Europa o non è. E la politica non può più sbagliare", "Il Paese ci guarda: siamo diversi certo ma non troppo divisi. Per questo sono orgoglioso di essere qui con tutti voi".

Le reazioni:
  • Anna Finocchiaro, Pd: "Non abbiamo visto sintesi politica, non abbiamo visto governare la barca, non abbiamo visto nessuno remare. Maggioranza e governo non sono stati all'altezza, non hanno avuto il coraggio. Abbiamo capito che c'era una sola cosa da fare: opporre ai nemici dell'Italia semplicemente l'Italia, l'Italia intera e unita, l'Italia di Giorgio Napolitano";
  • Giampiero D'Alia, UdC: "Una manovra che non aiuta la crescita e lo sviluppo, che ha messo le mani nelle tasche degli italiani, non dà speranze al Sud ma persevera nell'estremismo leghista", "ci siamo impegnati a non fare ostruzionismo, solo ed esclusivamente per il bene del Paese grazie al Capo dello Stato. Non lo abbiamo fatto né per lei né per Berlusconi, che da giorni si nascone. Tre anni di non governo hanno causato questa crisi e adesso siamo costretti a riparare velocemente alla vostra incapacità";


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