venerdì 1 luglio 2011

(PDL) ELEZIONE PER ACCLAMAZIONE SU PROPOSTA DI BERLUSCONI, ALFANO E' IL PRIMO SEGRETARIO


"Io propongo a tutti voi di fare quello che state già facendo, quello cioè di designare Alfano per acclamazione...", sono queste le parole con cui il presidente del Consiglio e presidente del PdL, Silvio Berlusconi, ha invitato i membri del Consiglio Nazionale del suo partito a scegliere il designato ministro di Giustizia.
"Oggi - continua Berlusconi - deve essere la giornata di una forte ripartenza dell'attività del partito. Questa deve essere la giornata dell'amore, dell'armonia e della coesione", "siamo ancora la più grande e la principale forza politica in Italia, anche se i signori del Pd dicono il contrario. A noi risulta che il PdL è ancora al 30% ed ha una grande possibilità di crescere", "di certo vogliamo arrivare ad essere il partito di maggioranza assoluta nel paese. Veniamo da un momento difficile, ma non dispero che si possa arrivare al 51%".
"Ora il PdL avrà un nuovo inizio. Si riparte dalla sconfitta delle amministrative, puntando a riconquistare e a consolidarci al centro", "Dobbiamo portare avanti il grande sogno che già si è avverato nel PdL e deve continuare ad avverarsi per dare all'Italia una famiglia a ciò che in europa è il Partito popolare europeo. Questo deve essere il mio lascito".
Il discorso del neo segretario acclamato è il più democristiano dei discorsi della cosiddetta seconda Repubblica. Tenta subito di allontanare qualsiasi sospetto di 'regicidio'. "Non abbiamo fretta di lasciti ed eredità" dice il guardasigilli e chiede al suo 'segnalatore', che si commuove, di guidare ancora la coalizione di centrodestra alle prossime elezioni. Lancia l'amo ai moderati ed il progetto, forse un pò troppo abusato, di una "grande costituente popolare".
Sembra essere tornati indietro di un ventennio. Al Consiglio Nazionale del PdL si parla di tutto e non si parla di niente, si acclama ma non si vota, si designa ma non si sceglie. In una cornice grottesca e surreale sentiamo parlare dell'ormai immancabile riforma della giustizia e di intercettazioni e vediamo scene che sembrano già viste. Berlusconi abbraccia Alfano come fece con Fini poco più di due anni fa, al momento della costituzione del partito.
"Noi dobbiamo lavorare per un partito degli onesti", conclude Angelino auspicando "regole e sanzioni" ma la platea applaude, chissà se avrà capito...

Le reazioni:
  • Pierluigi Bersani, segretario del Pd: "Ma Alfano è segretario del partito o segretario del presidente del partito? Questo lo vedremo prossimamente";
  • Fabio Granata, Fli e Vicepresidente della Commissione Antimafia: "Il guardasigilli Angelino Alfano è solo il ventriloquo di Berlusconi e il suo richiamo ai valori risulta involontariamente esilarante, vista la platea e i comportamenti. Vedere l'On. Alfonso Papa partecipare alla ovazione su 'regole e sanzioni' fotografa e sintetizza il nuovo corso";
  • Pierferdinando Casini, leader UdC: "Auguriamo buon lavoro ad Alfano, sperando che dia un contributo serio a un concreto rapporto tra i partiti di maggioranza e opposizione in un momento di grande difficoltà per l'Italia";
  • Francesco Boccia, deputato del Pd: "Riforma della giustizia e intercettazioni: le priorità del Consiglio Nazionale del PdL e del neo segretario Alfano vanno tristemente nel segno della continuità e dell'ostinazione a divorziare dai problemi del Paese. Leggano i dati Istat forniti oggi sulla disoccupazione. Quella dei giovani è record, quella delle donne meridionali a dir poco impressionante. Ma sembrano chiusi nel loro castello incantato e parlano di altro"


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