Pier Silvio Berlusconi |
Mediaset dovrà rimborsare i contributi per l'acquisto dei decoder digitali terrestri ottenuti negli anni 2004 e 2005 in quanto considerati aiuti di Stato. Questa la decisione della Corte di giustizia europea che ha, infatti, respinto il ricorso della società.
Per la Corte, che ha confermato la decisione del Tribunale di primo grado, tali contributi costituivano un vantaggio economico a favore delle emittenti terrestri in quanto consentiva loro di consolidare, rispetto ai nuovi concorrenti, la loro posizione esistente sul mercato.
La società del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dovrà rimborsare dunque 220 milioni di euro relativi al contributo ottenuto dallo Stato "ma anche i vantaggi economici conseguenti all'aumento dello share causato dall'operazione".
Secondo la Corte, infatti, "il Tribunale ha rilevato correttamente che i contributi ricevuti hanno spinto i consumatori all'acquisto di decoder digitali terrestri, limitando i costi per le emittenti televisive digitali terrestri le quali hanno potuto, in tal modo, consolidare la loro posizione sul mercato rispetto ai nuovi concorrenti" inoltre la Corte rileva che "il Tribunale ha correttamente affermato che un aiuto di cui i beneficiari diretti siano i consumatori può nondimeno costituire un aiuto indiretto agli operatori economici, quali le emittenti televisive in questione. Giustamente il Tribunale ha inoltre respinto l'argomento della Mediaset secondo cui la Commissione non avrebbe dimostrato la sussistenza di un collegamento tra il contributo e le emittenti di cui trattasi".
Non solo, la Corte ha condiviso anche un ulteriore tesi del Tribunale di primo grado secondo la quale "l'elemento di selettività basato sulle caratteristiche tecnologiche, che favorisce la tecnologia digitale terrestre rispetto a quella satellitare, ha comportato una distorsione della concorrenza, ragion per cui la misura di cui trattasi è incompatibile con il mercato comune".
Le reazioni:
- MDC - Movimento Difesa del Cittadino: "La decisione della Corte fa finalmente giustizia sancendo ufficialmente quanto avevamo già nel 2004 avevamo denunciato, ossia che il vero affare che si nascondeva dietro ai contributi era solo per i pochi produttori di decoder digitali e per pochissimi gruppi televisivi, come Mediaset, che avrebbero beneficiato dei soldi pubblici, a scapito degli utenti e degli altri operatori economici"
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