Come ogni vicenda che accade in questo povero paese, anche quella dello sciogliemento anticipato del consiglio comunale di Napoli sembra cadere nel grottesco.
"Sindaco, lei rimane al suo posto. Non firmo lo scioglimento del consiglio comunale perché non c'è coerenza tra le modalità di presentazione delle dimissioni e il quadro normativo di legge", queste le parole con cui prefetto Andrea De Martino - telefonando al sindaco Rosa Russo Jervolino - comunica il blocco dello scioglimento del consiglio comunale di Napoli dopo le dimissioni di numerosi consiglieri.
Sarebbe irregolare, infatti, la documentazione presentata dal notaio Elio Bellecca alla segreteria generale del Comune poi trasmessa in prefettura. Irregolare la firma del consigliere comunale dell'Udc Fabio Benincasa ed irregolari anche le firme di altri quattro consiglieri del Pdl (Stanislao Lanzotti, Enrico Lucci, Francesco Vitobello e Gennaro Carbone) perché avrebbero vincolato la loro scelta alle dimissioni contestuali di altri 31 consiglieri, "condizione che non si è di fatto verificata".
Rosa Russo Jervolino ha commentato ironica: "Non sanno nemmeno dimettersi".
Le reazioni:
Fabio Benincasa, consigliere Udc: "E' vero, ho firmato le dimissioni il 22 febbraio in una circoscrizione e poi quelli del Pdl hanno sbagliato tutto. Hanno avuto troppa fretta, troppa ansia di protagonismo. Non mi hanno avvisato, non hanno avuto la mia delega. Hanno pensato solo a fare uno striscione ridicolo. Adesso deciderà l'Udc cosa fare, per ora non firmo".
Pierluigi Bersani: "Le dimissioni di massa di consiglieri sono state una vergogna. Esprimo piena solidarietà a Rosa Russo Jervolino che è una persona perbene, una persona onesta che ce l'ha messa tutta per governare Napoli in dieci anni difficili. Ora dobbiamo trovare un candidato unitario di tutto il centrosinistra per non dare Napoli alla destra di Nicola Cosentino".
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