Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione europea |
"Il piano di consolidamento finanziario serve ma francamente non è intelligente tagliare né la scienza, né l'istruzione né la cultura", questo è uno dei concetti che, quasi con un mantra, il presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, ha ripetuto durante la sua visita a Roma; prima alla Luiss, dove ha ricevuto la laurea honoris causa nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico 2010/2011, poi al Maxxi.
"Stiamo vivendo - ha ribadito al Maxxi - un momento economicamente difficile, ma l'educazione e la cultura, lo ripeto ad ogni occasione, non devono essere i settori che pagano per questa crisi. La diversità culturale e la creatività sono la principale ricchezza dell'Europa".
Quindi Barroso ha elogiato l'Italia per la sensibilità che mostra nei confronti dell'arte contemporanea: "Non credevo - ha detto - che l'Italia e Roma, che hanno la più grande concentrazione di opere d'arte al metro quadro, trovassero spazio anche per il contemporaneo", "io sono un amante del contemporaneo e con questo straordinario museo progettato da Zaha Hadid questa città e l'Italia stanno dando un grande contributo alla creatività del nostro tempo".
Al presidente della Commissione europea, durante la cerimonia alla Luiss, hanno fatto eco la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e il presidente della Camera, Gianfranco Fini.
Emma Marcegaglia ha detto che "bisogna investire nella ricerca, nell'università e nella scuola: c'è un problema di spesa ma si tratta di uno dei pochi campo in cui bisogna continuare a investire, sia il governo nazionale che i privati".
Gianfranco Fini ha detto che la riforma Gelmini "rende più competitiva la nostra università" ma "il rischio è il sottofinanziamento". "La riforma sarà ancora più efficace se ci sarà la ripresa economica e di conseguenza con maggiori investimenti pubblici".
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