lunedì 21 febbraio 2011

LIBIA NEL CAOS IN QUATTRO GIORNI: CENTINAIA DI MORTI, PALAZZO DEL GOVERNO INCENDIATO, GHEDDAFI FORSE HA LASCIATO IL PAESE



A vedere le immagini e a leggere le notizie che giungono dalla Libia, sembrano essere passati decenni da quando il colonnello Gheddafi giunse in Italia per incontrarsi con il nostro presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Invece, è trascorso solo qualche mese ed in soli quattro giorni sembra crollare anche il regime quarantennale di Muammar Gheddafi che potrebbe aver già lasciato il Paese alla volta del Venezuela.
La notizia della fuga di Gheddafi non è stata comunque confermata dalle fonti ufficiali - l'ambasciata della Libia a Pechino non ha smentito - ma il figlio minore del colonnello, Saif al Islam, ha detto che il padre "è a Tripoli e lotta contro i teppisti" in un discorso in diretta tv alla nazione. "Muammar Gheddafi - ha continuato Saif - sta guidando la lotta a Tripoli e vinceremo", poi ha fatto più volte riferimento ad un non meglio specificato complotto di "forze stranere" e di "separatisti", "Arriveranno le flotte americane e europee e ci occuperanno", e ancora "il nostro non è l'esercito tunisimo o egiziano. Combatteremo fino all'ultimo uomo, all'ultimo proiettile".
Il paese nordafricano è comunque nel caos e sempre più drammatici si fanno i blianci degli scontri. In soli quattro giorni solo le vittime sarebbero oltre 250. Le ultime notizie da Tripoli parlano di palazzi governativi in fiamme, saccheggi di negozi e banche anche da parte delle forze dell'ordine e dell'esercito che si sarebbe unito ai dimostranti.

Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha rivolto un appello ai dimostranti e alle forze dell'ordine libiche a "non ricorrere all'uso della forza e rispettare le libertà fondamentali".
La Gran Bretagna ha convocato l'ambasciatore libico per protestare contro la violenza.
Il ministro degli esteri finlandese ha prospettato la possibilità di imporre sanzioni a Gheddafi da parte dell'Unione Europea.
Il ministro degli esteri, Franco Frattini, "molto preoccupato per le ipotesi che stanno emergendo in queste ore di un emirato islamico a Bengasi". "Si stanno affermando - ha dichiarato il titolare della Farnesina - ipotesi di emirati islamici a est e questo, a pochi chilometri dall'Italia, sarebbe un fattore di grande pericolosità. Sono molto preoccupato per una Libia divisa a metà tra Tripoli e la Cirenaica". Per il nostro ministro degli Esteri, l'Unione Europea "non deve interferire".

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