Il Governo Berlusconi si accorge della crisi. Dopo mesi di ostentato ottimismo, di rassicurazioni e di attacchi a tutti coloro che facevano notare la scarsa attenzione al rilancio dell'economia, dal Consiglio dei ministri arriva il via libera al pacchetto "Crescita".
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, parla di "nuova fase del lavoro del governo, tesa al rilancio per la crescita dell'economia", di "risposta alla crisi globale", "abbiamo sapuo mantenere in ordine - ha continuato - i conti pubblici" e "abbiamo l'ambizione di produrre un codice delle leggi fiscali".
Nuova fase dunque? Staremo a vedere. Il progetto sembra farcito delle grandi solite promesse non mantenute negli ultimi anni (piano casa, libertà d'impresa, piano per il Sud, semplificazioni in materia edilizia, smaltimento arretrato civile) e sembra teso più a ricucire lo strappo che ha segnato i rapporti più recenti con la leader di Confindustria, Emma Marcegaglia. Ovviamente, in una giornata come quella di oggi, non poteva mancare l'ennesimo attacco alla magistratura: "E' una vergogna, è uno schifo - ha detto il presidente del Consiglio - e una vergogna. Nessuno pagherà, alla fine pagherà lo Stato perché naturalmente intenterò una causa allo Stato".
Ma andiamo a vedere un pò più nel dettaglio il decreto legislativo per il riordino del sistema degli incentivi e il ddl costituzionale sulla libertà d'impresa:
Le modifiche costituzionali:
- "E' permesso tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge", il ddl costituzionale sulla libertà d'impresa parte con la proposta di modifica dell'art. 41 della Costituzione, ecco la nuova formulazione "L'attività economica privata è libera ed è permesso tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale, con gli altri principi fondamentali della Costituzioni o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana";
- "Le pubbliche funzioni sono al servizio del bene comune", proposta anche la modifica dell'articolo 97 della Costituzione, ecco il nuovo testo: "Le pubbliche funzioni sono al servizio del bene comune. L'esercizio anche indiretto delle pubbliche funzioni è regolato in modo che ne siano assicurate efficienza, efficacia, semplicità e trasparenza";
- "Gli enti locali non devono solo favorire ma anche garantire l'autonoma iniziativa", proposta di modifica dell'articolo 118 della Costituzione, ecco il nuovo testo: "Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni garantiscono e favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà".
Le altre proposte:
- riforma degli incentivi: previsto il taglio di molte norme esistenti (110 nazionali e 1.400 regionali) e riorganizzazione del sistema con tre categorie di incentivi: quelli automatici; i bandi per il finanziamento di programmi organici e complessi; procedure negoziali per il finanziamento di grandi progetti d'investimento. Pur non comprendendo come si potrà raggiungere, senza inciampare nel conflitto di attribuzioni con le Regioni, il taglio previsto per le Leggi regionali, la cosa che mi colpisce di più è la riorganizzazione della programmazione che - almeno dai pochi dati in mio possesso - sembra voler accentrare quasi tutto nelle mani del governo, alla faccia del decentramento! Dall'articolo di Claudio Tucci "L'abc del rilancio dell'economia in sette voci" apparso oggi su "Il Sole 24 Ore" (link http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-02-09/labc-frustata-economia-varata-155110.shtml?uuid=AaQLRw6C) si legge: "La programmazione è quindi specificata mediante un decreto annuale del ministro Romani, di concerto con il Tesoro, che individua gli interventi da adottare e le risorse da destinare a ciascuno di essi. Particolare attenzione va alle Pmi cui è destinato il 50% delle risorse. Le risorse destinate alle misure abrogate confluiscono dall'esercizio 2012 in un unico Fondo, nello stato di previsione del ministero dello Sviluppo econominco, per permettere una flesibilità nell'uso dei finanziamenti necessaria all'attuazione della programmazione. Al Fondo confluiscono anche le risorse assegnate dal Cipe allo sviluppo economico nell'ambito del riparto del Fondo per le aree sottoutilizzate...";
- piano per il Sud: il ministro Raffaele Fitto ha dichiarato che è stata approvata dal cdm l'attuazione del Piano per il Sud, sempre lo stesso, ma "con una tabella di marcia ben precisa";
- piano casa: in questo caso è il ministro Altero Matteoli ad affermare che questa volta il piano casa partirà e che finora è stato rallentato perché in molte regioni esistono norme che "non consentono per il 60% delle case gli ampliamenti". Poi il ministro Matteoli è tornato a promettere anche le grandi opere: completamento della Salerno-Reggio Calabria, Cisa, Mose di Venezia.
- semplificazione in materia edilizia: "Abbiamo avviato l'esame di un provvedimento che avrà le caratteristiche di necessità e urgenza con misure semplificative rispetto ad una serie di problemi che hanno rallentato la crescita del Paese";
- banda larga: il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, ha dichiarato che sono in arrivo anche 100 milioni di euro di fondi Fas per la banda larga: "Inizia oggi il percorso della banda larga", ha detto "Abbiamo deciso insieme a Tremonti 100 milioni di fondi Fas per la banda larga", "entro metà del prossimo anno";
- smaltimento dell'arretrato civile: questa volta è il ministro Alfano a parlare "Con la riforma del processo civile e con l'informatizzazione nel 2010 i tribunali hanno smaltito 200mila cause in più rispetto a quelle entrate. Rimane però lo zaino di piombo dell'arretrato che incide sulla competitività del Paese". Il ddl prevede: 1) che i vertici degli uffici giudiziari preparino un piano annuale con i numeri di smaltimento degli arretrati; 2) "in appello e in Cassazione vi deve essere una istanza delle parti per ravvivare la volontà delle parti di definire. Altrimenti, entro un dato termine, la causa sarà considerata estinta"; 3) la motivazione delle sentenze sarà breve e rapida; 4) i vertici degli uffici giudiziari potranno chiamare i giovani laureati in giurisprundenza per fare il 'praticantato' da loro.
Le reazioni:
- Emma Marcegaglia: è "positivo che finalmente il consiglio dei Ministri si concentri sul tema della crescita" ma per quello che riguarda le misure adottate oggi "l'impatto immediato è piuttosto limitato", quindi sospende il giudizio che sarà "positivo se al più presto, diciamo entro una settimana, verrà approvato il pacchetto sulle semplificazioni, che per noi è più unteressante";
- Pier Luigi Bersani, segretario del Pd: "La riforma dell'articolo 41 è solo una misura di distrazione, è buttare la palla in corner rispetto ai problemi", "Queste misure - continua - non danno una scossa, ma non fanno neanche il solletico. Si tratta di norme astratte, ordinamentali, calendari, rinvii ed altre norme: insomma niente di concreto". "Se come dice Berlusconi, muoveranno l'1,5% del Pil io allora vado ad Arcore a piedi. Per me queste misure non muoveranno neanche lo 0,15% del Pil e lo dico amaramente perché lasituazione del paese è critica. Siamo davanti a un problema di stagnazione, a un problema di occupazione e a una forte difficoltà delle piccole e medie imprese", e conclude "Invece di perdere un anno in un percorso di distrazione si facciano 41 norme con effetto immediato. Noi ne mettiamo in rete oggi 34-35 e chiediamo a tutti i soggetti di interloquire e ragionare con noi. Si può fare una mega lenzuolata". Poi la sfida al presidente del Consiglio sulle liberalizzazioni: "Berlusconi dice che non sono servite a niente? Lo chieda a chi ha un mutuo, ma lui non sa cosa vuol dire per un pensionato avere accesso ad un parafarmaco: chi ha la psicologia del miliardario non può capire come vive un Paese";
- Pierferdinando Casini, leader Udc: "Pensavamo che il Presidente del Consiglio portasse in Consiglio dei Ministri provvedimenti veri a sostegno delle famiglie italiane e invece siamo di fronte ai soliti spot e alla presentazione di disegni di legge di riforma costituzionale che, se va bene, entreranno in vigore fra un anno e mezzo. Così non si può andare avanti".
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