Spunta un nuovo capitolo nell'inchiesta sulla sanità in Umbria. Dopo "consulenze, pratiche di assunzione, partecipazione a gare d'appalto pubbliche, bilanci societari e documenti relativi alla gestione, pratiche istruttorie per la concessione di finanziamenti e crediti bancari, pratiche acquisti e acquisizioni immobiliari, rimborsi spese relative alle elezioni votazioni primarie", dopo qualche indagato 'eccellente' (il direttore della Asl3, Gigliola Rosignoli; il sindaco di Foligno, Nando Mismetti; il presidente della VUS, Luca Barberini; il braccio destro dell'ex governatrice Maria Rita Lorenzetti, Sandra Santoni) si apre il nuovo filone delle strutture sanitarie private che operano in accreditamento con l'Asl.
L'inchiesta sembra avere sortito anche un effetto benefico; almeno sul centro-destra della nostra regione che si è addirittura risvegliato dal lungo letargo.
Oggi, finalmente, possiamo anche registrare un interessante articolo di Massimo Monni, consigliere regionale e coordinatore del Pdl della provincia di Perugia, dal titolo "Bufera sanità in Umbria, sorprende la sorpresa" (Corriere dell'Umbria del 14/10/2010).
Dopo oltre una settimana di ovvietà almeno qualcosa da leggere.
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