venerdì 24 settembre 2010

MENTRE LE OPPOSIZIONI TACCIONO, FINALMENTE PARLA LA 'LADY DI FERRO': "NON STIAMO MEGLIO DEGLI ALTRI", "SERVONO LE RIFORME"


"Quando si dice che siamo andati meglio di altri Paesi non è vero, siamo stati fortemente colpiti dalla crisi"

Finalmente la 'Lady di ferro' in salsa nostrana, la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, parla chiaro. "C'è la sensazione che stiamo uscendo dalla crisi con una capacità inferiore alla media europea", ha aggiunto, "Vogliamo che la politica si concentri su crescita e occupazione. I problemi dell'occupazione non attendono i passaggi di parlamentari da una parte all'altra, pretendono risposte serie e immediate".
Qualcuno parla chiaro e a farlo è proprio la presidente di Confindustria. Nel silenzio delle opposizioni - troppo occupate nello loro vicende interne - è proprio Emma ad esprimere il disagio della parte migliore del Paese - probabilmente quella che ha deciso di non votare. Certo, potremmo anche dire che è arrivata in ritardo, ma rispetto a chi?
Comunque questa è una posizione che sembra essere condivisa anche dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che - nell'attesa che almeno una delle tante opposizioni raccogliesse i suoi 'imboccamenti' - ha inviato un messaggio alla 'Presidentessa' per il centenario dell'associazione degli industriali: "Le imprese italiane - ha scritto - sono ancora oggi impegnate a fronteggiare le gravi, persistenti ricadute della crisi finanziaria ed economica internazionale sul sistema produttivo, che stanno mettendo a dura prova la coesione del Paese", "è necessaria la mobilitazione di tutte le risorse umane e materiali di cui dispone l'Italia in particolare nel Sud del Paese".

Ma nel discorso della 'Lady di ferro' ci sono anche riferimenti più espliciti: "A noi non interessano i conflitti personali della politica, i problemi di cui vediamo pieni i giornali. Noi vogliamo che la politica si concentri sulla crescita e sull'occupazione. Lo continueremo a dire. Non siamo sciocchi, sappiamo che viviamo un momento di grande incertezza politica, di instabilità politica". Ma, "i problemi dell'occupazione non attendono i risultati di passaggi di parlamentari da una parte all'altra; i problemi della crescita, dell'occupazione, della competizione globale richiedono risorse immediate e vere; continueremo a essere una voce che richiama su questi temi, che sono i veri temi che interessano i cittadini e gli imprenditori". 
Emma chiede chiaramente un deciso percorso di riforme, quelle attese da decenni nel nostro Paese e che oggi sono improrogabili. Per ciò che riguarda la crisi "probabilmente il peggio è passato", ha detto, ma viviamo comunque "un quadro di incertezza". E' necessaria  "una crescita di almeno il 2% l'anno" altrimenti non "riusciremo a riassorbire la disoccupazione, a tenere in piedi il tessuto produttivo, ad aumentare il benessere di tutti".
E' improrogabile, per Confindustria, una riforma del fisco, "bisogna ridurre peso fiscale su chi tiene insieme questo Paese, imprese e lavoratori", una riforma burocratica che frena le imprese, servono infrastrutture ed occorre sostenere la ricerca. La scuola e l'università hanno bisogno di "iniezioni di qualità". Spesa pubblica improduttiva da tagliare, liberalizzazioni da portare avanti in un'Italia dove "c'è una sorta di allergia al mercato, ed anche questo governo sta facendo una politica assolutamente contraria al mercato". 

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