domenica 4 luglio 2010

LARGHE INTESE CERCASI








Anche se il presidente del Consiglio, dopo essere tornato dal soggiorno canadese per il G20 e da quello sudamericano a base di ballerine brasiliane, tenta disperatamente di riprendere le redini della sua maggioranza, la situazione sembra peggiorare giorno dopo giorno. Annunci e 'refusi' sulla manovra finanziaria, scontri al vertice, liti tra le correnti, nomine di ministri e creazione di ministeri, ddl intercettazioni e ampliamenti del lodo Alfano, mentre il Paese attende risposte alla crisi.
Della situazione - stranamente - sembra essersi accorta anche l'opposizione:
Pierluigi Bersani, segretario del PD: "Se la maggioranza non ce la fa, bisogna pensare a qualche altra ipotesi".
Enrico Letta, vice-segretario del PD: "Se questo esecutivo non è in grado di governare, la palla passi al Colle perché l'Italia in questo momento di crisi economica ha bisogno di essere governata", "nella maggioranza stanno esplodendo tutte le contraddizioni: dal federalismo, alla difficoltà di gestire la manovra economica con 'refusi' sulle pensioni, scontro con gli enti locali e polemiche sulle tredicesime".
Pier Ferdinando Casini, UDC: "Avverto che c'è un elemento nuovo: per la prima volta, Berlusconi ha ammesso che le cose non vanno, che la situazione non è tranquilla. Il che, conoscendolo, non è cosa da poco. Segno che comincia a farsi strada l'idea che non basta il demiurgo, che i problemi sono tutti politici", "La questione non è aggiungere un posto a tavole, cosa poco dignitosa, sia per chi apparecchia che per chi va a mensa. Ma aprire una fase politica nuova, che superi la teoria. Il mio appello è rivolto ancora una volta a tutti, e alla maggioranza in primo luogo. Occorre una formula che coinvolga le forze più responsabili dell'opposizione", "Giù le mani dal Colle e, parafrasando un motivetto caro al premier, meno male il Quirinale c'è".


Se, quindi, la maggior parte dell'opposizione - sia pur con inevitabili distinguo - sembrerebbe lanciare la palla al Colle, parte della maggioranza e l'IDV non restano in silenzio.


Italo Bocchino, finiano del PDL: "Letta sbaglia a chiedere l'intervento del Presidente della Repubblica sulle fibrillazioni interne al PDL. Al Capo dello Stato non compete dirimere questioni interne ai partiti e per la nostra Costituzione deve intervenire soltanto quando manca una maggioranza per sostenere il governo. La nostra maggioranza ha sempre dimostrato di essere tale e in mancanza di una crisi strutturale non c'è bisogno di alcuna verifica".
Daniele Capezzone, portavoce del PDL: "Enrico Letta e il PD possono mettersi il cuore in pace. Gli italiani hanno scelto un premier, un governo, una maggioranza, un programma. Il resto sono chiacchiere, vecchia politica e giochi di palazzo. Evocare robaltoni e coinvolgere il capo dello Stato sono due gravi autogol, che rinverdiscono la tradizione autolesionista del PD".
Antonio Di Pietro, IDV: "Non abbiamo intenzione di fare da stampella a chicchessia, e soprattutto non vogliamo tradire il voto degli elettori", "Chi ci ha votato lo ha fatto per costruire un'alternativa a Berlusconi. Basta riciclare vecchi personaggi, che si propongono di andare al governo senza passare per la verifica elettorale".

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