mercoledì 7 luglio 2010

I TERREMOTATI DELL'AQUILA PRESI A MANGANELLATE. CIALENTE: "NON E' BASTATO IL TERREMOTO, ORA ANCHE LE BOTTE"


In più di cinquemila hanno raggiunto la capitale con i pulman. Sono gli aquilani e i cittadini di qualche comune limitrofo che, da questa mattina, hanno dato vita ad un corteo che si è snodato per le vie di Roma passando anche sotto Palazzo Grazioli, la residenza del premier, e dirigendosi verso il Parlamento per chiedere al Governo la sospensione delle tasse, più lavoro per i terremotati e maggiore sostegno all'economia dei territori colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009.
Sono le 11,00 quando al corteo viene inibito l'accesso a via del Corso da piazza Venezia con due blindati dei carabinieri. Un gruppo di un centinaio di persone tenta di superare lo sbarramento ed una manifestazione che fino ad allora si era svolta pacificamente si trasforma in uno scontro a suon di manganellate. "E' stato allucinante vedere gente tranquilla e pacifica coinvolta negli scontri di oggi con le Forze dell'ordine. Sono sconvolto per aver visto in prima fila professori universitari, noti imprenditori e pensionati, ovvero gente normale, che nella vita mai avrebbe pensato di trovarsi al centro di scontri del genere", ha dichiarato il sindaco Cialente. "Io mi sono trovato - continua - in mezzo agli scontri fra le Forze dell'ordine e i manifestanti, ho cercato di sedare gli animi e per questo sono stato calpestato e ho preso un pò di botte. Oggi è andato in scena il dolore e il terrore di una città e quello che è accaduto, ovvero caricare gente tranquilla che vuole solo manifestare non è stato uno spettacolo edificante".

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