"Il Comune di Terni, ente concedente dell'aviosuperficie Leonardi, e l'Atc spa, soggetto gestore della stessa, nell'esprimere il più profondo cordoglio ai familiari della vittima per il tragico evento verificatosi nell'attività di paracadutismo svoltasi presso la struttura, hanno disposto, di concerto e con il pieno assenso della società Rotkopf, titolare dell'attività, la momentanea sospensione, sin dalla giornata odierna, delle attività di paracadutismo, in attesa della conclusione degli approfondimenti e verifiche delle autorità competenti", questo è il testo del comunicato diffuso ieri dal Sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, congiuntamente al presidente dell'Atc spa, Sergio Sbarzella (fonte sito Comune di Terni).
La Procura della Repubblica di Terni ha aperto un fascicolo. "L'ipotesi più probabile - afferma il procuratore Fausto Cardella - è quella della manovra errata, ma gli accertamenti sono ancora in corso".
La decisione dell'amministrazione comunale e le indagini arrivano dopo la tragedia della morte dell'attore Pietro Taricone e dopo la morte di altre tre persone nell'arco di soli tre mesi.
Per quanto riguarda le correnti d'aria interviene il presidente di Atc spa, Sergio Sbarzella: "Le correnti qui hanno notoriamente bassa intensità e a noi risulta, ad esempio, che il vento spirasse a 6 nodi l'ora quando si è lanciato Taricone. Le condizioni del tempo erano ottime. Proprio per le condizioni climatiche, per lo spazio aereo e quello di atterraggio l'aviosuperficie è una zona idonea e appetibile per il paracadutismo. Certo, tre incidenti mortali fanno male e devono far riflettere. Ma gli elementi di razionalità non vanno dimenticati: in tutti tre i casi le condizioni climatiche erano ottimali, i paracadutisti erano esperti e i paracadute si sono aperti in tempo. Aspettiamo ora l'esito delle indagini che vengono fatte anche a tutela e tranquillità nostra. Per quanto ci riguarda effettueremo un accertamento interno e cercheremo, a prescindere, di migliorare le condizioni di sicurezza".
Le reazioni
Maurizio Costanzo: "Pietro è la terza persona che perde la vita in quella zona in pochi mesi. Il dubbio che mi viene è che non abbiano studiato bene quel punto e che le correnti facciano avvitare i paracadute. Se fosse così sarebbero dei mascalzoni". Costanzo ha anche ricordato Pietro Taricone: "simpatico, divertente e intelligente, e bonariamente guascone. Dopo il reality gli ho dedicato un'intera puntata del 'Maurizio Costanzo show', che ebbe un grande successo con lui protagonista assoluto sul palco del Teatro Parioli. Non fu facile farlo venire in trasmissione perché diffidava molto della televisione e dei programmi, ma una volta agganciato è stato tutto più semplice".
Marco Risi, regista: "Era più colto, sensibile e delicato di quello che appariva, ma quello che di lui mi piaceva era il fatto che avesse scelto nonostante gli inizi al Grande Fratello, la professionalità rispetto alla popolarità", "Aveva una faccia da simpatico mascalzone, - continua Risi - perfetta per quel ruolo e si era dimostrato disponibile venendo a Buenos Aires per soli due giorni e non volendo neppure essere pagato".
Maurizio Ronconi, Udc: "Taricone è il terzo paracadutista che nel giro di poche settimane muore per incidente sulla stessa aviosuperficie. Potrebbe certamente essere una fatalità ma è necessario e doveroso indagare per capire se possano esserci anche altre cause. Quello che è certo è che il numero di incidenti anche così ravvicinati temporalmente è assolutamente inquietante e impone una immediata ed approfondita indagine. Per il momento sarebbe assolutamente opportuno sospendere i lanci in quella zona".
Gianluca Iannone, presidente CasaPound Italia: "Pietro Taricone a CasaPound era arrivato qualche mese fa, con l'umiltà e l'entusiasmo di chi è privo di sovrastrutture. Da entusiasta quale era ci ha aiutato a mettere su Istinto rapace, il gruppo di paracadutismo sportivo della nostra associazione, senza chiedere nulla, giusto per la voglia di far conoscere a tutti un'esperienza che gli aveva cambiato la vita, quel gusto di 'saltare' del quale non si stancava mai di parlare. Pietro si sentiva fortunato e quella fortuna voleva condividerla", "Fate un piccolo sforzo - continua Iannone - adesso. Andatevi a rileggere le sue interviste. Andate a riflettere sui suoi riferimenti: probabilmente solo ora molti si accorgeranno che quel ragazzo aveva il fuoco dentro".
Antonio Rapisarda, Ffwebmagazine: "La televisione lo aveva deluso ed era arrabbiato con quanti, in quel mondo, gli avevano creato false illusioni".
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