
L'allarme come ho già detto si sta propagando in mezza Europa e anche in Italia dove le protesi dell'azienda d'Oltralpe sono state utlilizzate. "Alla luce di quello che si è saputo fino a questo momento - afferma in una nota Andrea Grisotti, Presidente Scipre (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica) - non ci sono certezze di nessun tipo, e aspettiamo dati più sicuri. Nel frattempo, a nome della Sicpre, io consiglio a tutte le pazienti sottoposte a impianto di protesi mammarie negli ultimi nove anni, di rivolgersi al chirurgo che le ha operate e di chiedere tutte le specifiche delle protesi stesse: produttore, tipo, e ogni dettaglio significativo". "E' una cutela per tutte, anche se è improbabile che si rendano necessari provvedimenti urgenti. Le pazienti prendano informazioni con calma e serenità, mentre a noi chirurgi spetta il compito di chiarire quali problemi questi imianti possano dare. Inoltre, come Presidente Sicpre, sto inviando comunicazione a tutti i chirurghi plastici iscritti che dovessere aver utilizzato protesi Pip negli ultimi anni, di contattare le loro pazienti per le opportune verifiche. Non è il caso di fare allarmismo, ma queste sono misure cautelative dovute".
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