Si è spento, al San Raffaele di Milano, all'età di 87 anni, Raimondo Vianello l'elegante signore della televisione italiana. Attore, conduttore, umorista raffinato era nato a Roma il 7 maggio del 1922 ed aveva trascorso la giovinezza a Spalato, in Dalmazia, dove il padre ammiraglio della Marina Militare italiana era stato trasferito. Aderì, come bersagliere, nella Repubblica Sociale Italiana e, alla fine della guerra, venne detenuto nel campo di concentramento di Coltano dagli Alleati.
Muove i primi passi nello spettacolo con la partecipazione al programma di Garinei e Giovannini 'Cantachiaro n.2' passando poi al cinema e al teatro. Ma è insieme ad Ugo Tognazzi che Vianello trova il grande successo, con la televisione nel programma "Un Due Tre". Da quel momento, per anni, la coppia Vianello-Tognazzi sembra invincibile. Settantasette trasmissioni televisive, numerosi film e teatro di rivista fino a che la loro irriverenza viene punita dalla Rai. Era il 1959 e la coppia alluse allo scivolone in diretta del Presidente della Repubblica Gronchi durante la visita di stato del Generale De Gaulle.
Nel 1962 si sposa con Sandra Mondaini e da allora i due faranno coppia fissa anche sullo schermo. Negli anni settanta continua, insieme alla moglie, la carriera televisiva in Rai con programmi di successo come: 'Sai che ti dico?', 'Tante scuse', 'Di nuovo tante scuse'... Poi l'approdo alle reti Fininvest con altrettanti programmi di successo come: 'Casa Vianello', 'Cascina Vianello', 'Sandra e Raimondo show'... Dal 1991 Vianello diventa conduttore della trasmissione sportiva di Mediaset 'Pressing'.
Le reazioni:
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato a Sandra Mondaini un messaggio in cui esprime la sua vicinanza.
L'On. Luca Barbareschi del Pdl ne ha ricordato in aula la figura, un'applauso dell'intero emiciclo ha accompagnato le sue parole.
Pippo Baudo: "Raimondo Vianello era un uomo eccezionale e un artista eccezionale. Il nostro era un rapporto di 40 anni, mi consideravo uno di famiglia. Spesso ci siamo frequentati fuori il lavoro, da loro si stava bene e mi sentivo a casa. Aveva sempre una battuta anche quando negli ultimi tempi non stava più bene, non ha mai perso il suo carattere", "Lascia una maniera leggera di interpretare questo mestiere, non ha mai voluto essere divo pur essendo immenso, da lui nessuna prosopopea, nessuna autoesaltazione ma un senso della misura che oggi si è completamente perso", "Ci vuole una vita per descrivere la finezza del loro rapporto - continua Baudo parlando del rapporto tra Vianello e Sandra Mondaini - si prendevano in giro ma non riuscivano a fare a meno l'uno dell'altro. Sandra è stata l'ispirazione della sua vita e Raimondo per lei, devoti e solidali. Lei portroppo sta molto male, si è spezzato oggi il cordone ombelicale che li ha tenuti uniti e questo mi addolora immensamente".
Dario Fo: "Lui era più anziano di me di 4 anni, ma abbiamo cominciato insieme prima in radio e poi in tv. Tra l'altro, mia moglie Franca Rame è molto amica della Mondaini. La comicità di Vianello, la cui scomparsa mi mette una profonda malinconia, era paradossale e innovativa, pur restando molto popolare. E' nato come spalla di Tognazzi ma poi è stato in grado di dar vita a un personaggio originale, quello del borghese perbene e discreto alle prese con i problemi della quotidianità. In questo senso, i suoi dialoghi spesso surreali con la Mondaini erano geniali".
Loretta Goggi: "Raimondo Vianello era diverso da tutti gli altri. Aveva una comicità poco italiana, molto molto particolare e irraggiungibile. Non lascia eredi, nessuno l'ha potuto imitare perchè era unico. Mi piace ricordare la sua immensa ironia. Quando due persone discutono, come capita a tutti, anche a me e a Gianni Brezza, tutti dicono 'ecco i Vianello': una coppia che ha rappresentato tutti. Per questo penso ora a Sandra Mondaini: so che sta molto male e immagino la sofferenza di queste ore. Con Gianni mi stringo a lei".
Ettore Bernabei: "Era in sintonia con la gente comune. Ne rappresentava la pazienza, la bontà, il voler dare una mano a tutti. La sua non era solo eleganza e buon gusto. In Vianello c'era qualcosa di più, un afflato umano, una grande umanità. Sempre misurato. Il pubblico lo sentiva uno di loro. Fino all'ultimo ha cercato di non perdere contatto con le persone".
Paolo Bonolis: "Mi dispiace profondamente, è una persona che ha vissuto tanto e che ha dato tanto a chi lo ha seguito. Muore con lui un'intera generazione. La generazione di Corradi, di Tognazzi e giustappunto di Vianello. Lo ritenevo come uno dei miei maestri. Una delle persone che ha sicuramente ispirato parte del mio comportamento, senza dubbio. Lui aveva questa sorta di comicità slow e molto inglese che mi ha sempre affascinato".
Fiorello: "Il mio primo pensiero va a Sandra, a cui mando un affettuoso abbraccio. Se ne è andato il maestro dell'ironia per antonomasia, più di un presentatore, un attore dal grande stile, il primo anche che con 'Pressing' riuscì a portare il sorriso nelle trasmissioni sportive. Mi piace ricordarlo quando ai Telegatti, ogni volta che mi incontrava dietro le quinte, mi diceva, con quel suo sguardo fintamente supito, 'Ma cosa ci fai tu qui? Allora premiano proprio tutti!'. Dedico a Raimondo la mia serata di domani in teatro".
I funerali verranno celebrati sabato 17 aprile sabato nella chiesa di Dio Padre a Milano 2, dopo la cerimonia il feretro verrà trasferito a Roma, dove sarà sepolto nella tomba di famiglia.
Nessun commento:
Posta un commento