giovedì 18 marzo 2010

(COMUNE DI TERNI) ULTIME BATTUTE PER IL BILANCIO: LACRIME E SANGUE PER 13 MILIONI DI EURO


Che la situazione non fosse delle migliori lo sapevano tutti ma a leggere le cronache di questi ultimi giorni ci rendiamo conto davvero di quanto sia difficile la situazione economico-finanziaria del nostro comune.
Ammonterebbe a 13 milioni di euro il gorgo, il baratro, la voragine da riempire. Quantificata in 9 milioni di euro di minori entrate e in 4 milioni di euro di incremento dei costi. Il vicesindaco, Libero Paci, afferma che "la strada da percorrere inevitabilmente è quella di un ridimensionamento complessivo della spesa che non produca un arretramento sostanziale sui versanti fondamentali dei servizi dell'infanzia e di quelli rivolti agli anziani e al disagio sociale. Un impegno di carattere eccezionale va espresso per contenere e ridurre i costi fissi, rivedendo anche contratti di servizio, convenzioni, prestazioni non essenziali". "Il riferimento imprescindibile nella costruzione del bilancio - continua Paci - è la certezza delle entrate, sulle quali, tra l'altro, non sono ipotizzabili misure rilevanti se non un adeguamento di alcune tariffe senza alcun impatto sul piano sociale".
Ma oltre le parole e in considerazione delle indiscrezioni che iniziano a filtrare da vari ambienti sembra chiaro che l'unica strada percorribile è quella di un bilancio da 'lacrime e sangue' anche perchè sembra che la mannaia già annunciata per oltre 25 milioni di euro non basterebbe a far quadrare il bilancio. Occorrerà mettere mano al personale, alle utenze e ai costi fissi e provvedere a tagli orizzontali del 50% del portafoglio di ogni assessorato.
Sembra di riascoltare le parole di Enrico Melasecche che, nel corso di questi ultimi dieci anni, spesso inascoltato, ha più volte evidenziato le criticità della gestione finanziaria della macchina comunale mettendo in guardia tutti sulle possibili conseguenze. Come sottolinea Andrea Giuli nell'articolo apparso oggi su 'Il Giornale dell'Umbria' ("Bilancio 2010, salgono le tariffe. Tagli a sociale, scuola e cultura") "Chissà se si può dire. Sembra proprio un fatto, però, che la responsabilità di un tale, pesante fardello ereditato dall'attuale amministrazione comunale, oltre che nelle notevoli riduzioni dei trasferimenti statali e governativi agli enti pubblici, sia soprattutto nella generosa gestione delle finanze pubbliche operata dall'ultima giunta Raffaelli. Una gestione più volte e da più parti accusata, negli ultimi anni, di non aver lesinato consulenze, finanziamenti diffusi, distrubuzioni, impegni pluriennali, finanze derivate e creative".

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