Il Consigliere regionale Franco Zaffini (Pdl/ex An) è intervenuto anche quest'anno sullo studio presentato dall'Assessore alle Politiche sociali sulla tossicodipendenza.
02/11/2007 - "Droga: insufficienti il ruolo del Sert e le politiche di riduzione del danno" (da TuttOggi.info);
21/01/2008 - "An e Azione Giovani chiedono la chiusura del Sert" (da TuttOggi.info);
"Non si esce dalla droga con la droga legalizzata dei Ser.T. Lo diciamo da tempo, e stavolta lo confermano anche i dati forniti proprio dai servizi dell'Asl", ha esordito così il Consigliere commentando lo studio presentato dall'Assessore alle politiche sociali, Damiano Stufara. "E' da tempo - continua - che l'esecutivo regionale ha riconociuto, a parole, l'emergenza tossicodipendenza sul territorio. Nei fatti però l'Umbria non ha cambiato le proprie politiche, nè l'approccio terapeutico alla tossicodipendenza, perseverando nell'attribuire ai SerT il ruolo esclusivo per la cura dei tossicomani", ed evidenzia che "solo i servizi delle Asl possono certificare lo stato di tossicodipendenza, mentre le comunità di recupero e i medici di famiglia sono tagliati fuori dalla programmazione terapeutica", "è sotto gli occhi di tutti: il tossicodipendente è un malato cronico da trattare per la riduzione del danno e non per la guarigione. Mentre i SerT e le sue adiacenze diventano luoghi di spaccio e degrado, sia per gli utenti che per gli operatori". Per Zaffini, invece, il trattamento più efficace per la disintossicazione "è nei programmi delle comunità di recupero e in serie politiche di prevenzione". Servirebbe, conclude, "una strategia nuova che metta al centro la della terapia le persone, non le sostanze, e, contemporaneamente, applichi la 'tolleranza zero' a chi non solo lucra commettendo un reato, ma fa molto di più, ammazza lentamente giovani che potrebbero credere in aspettative di vita diverse; prova la società delle sue energie migliori, della sua futura classe dirigente. I SerT sono inutili e andrebbero chiusi, per affidarsi alle comunità, in attesa di resettare l'intero servizio medico con strategie terapeutiche maggiormente appropriate ed in linea con le più recenti acquisizioni scientifiche".
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