mercoledì 20 gennaio 2010

LA RETORICA DI MISTER B TRA PROCESSI, CRAXI, RUINI E CASINI...


Mister B è rientrato alla grande, più bello e più forte che pria.
Dopo il via libera al processo breve e una decina di giorni di agiografismo craxiano acuto, il premier oggi non si è proprio risparmiato.
E' andato a far visita al cardinale Ruini con il fedelissimo Gianni Letta ed ha rilasciato dichiarazioni un pò su tutto.
"Sono venuto qui a rivedere Sua Eminenza dopo l'aggressione subita a Milano. Io e Letta siamo stati ospiti del cardinale ruini. Non c'entra nulla la politica, è stata una visita di tipo personale".
Sul processo breve e sull'opposizione: "Il processo breve è un processo lungo, prevede tempi ancora troppo lunghi", "è l'Europa che ce lo chiede. E c'è la Costituzione che ci dice che i processi debbono avere tempi certi e ragionevoli". "Sono tutti intellettualmente disonesti, non sono problemi di Berlusconi ma aggressioni al presidente del Consiglio".
Sul processo Mediaset: "I miei avvocati insistono a dire che mi troverei di fronte a plotoni di esecuzione. Non so se andrò, stiamo discutendo".
Su Craxi: "Era un mio amico: tutti hanno detto quello che lui ha portato nella politica italiana e credo che sia da annoverare tra i protagonisti della nostra storia repubblicana".
Sull'Udc e Casini: "Ho una mia posizione abbastanza precisa sul fatto che non si debba tornare indietro alla Repubblica dei partiti e quindi che le scelte debbano essere orientate da valori, programmi e principi e non da scelte opportunistiche. Però lascerò all'ufficio di presidenza il compito di decidere come riterrà più opportuno".
In giornata il Comitato Intermagistrature (magistratura ordinaria, magistratura amministrativa, contabile e avvocatura dello Stato) aveva rilasciato queste dichiarazioni relativamente al 'processo breve': "Non possiamo assistere in silenzio a riforme che sacrificano del tutto le esigenze di tutela delle vittime dei reati, pongono nel nulla l'impegno delle forze dell'ordine e comportano vistose violazioni del principio di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, distruggendo il funzionamento della giustizia civile, penale, amministratica e contabile in Italia", "Il disegno di legge cancellerà ogni speranza di giustizia per le vittime di reati di particolare gravità, trasformando il processo penale in una tragica farsa. La riforma che si vorrebbe introdurre - estesa ai processi in corso con una amnistia di fatto per i delitti commessi prima del 2 maggio 2006 - realizzerebbe un vero e proprio colpo di spugna, che assicurerà una completa impunità per i tipici reati della criminalità dei colletti bianchi, ma anche per molte insidiose forme di delinquenza diffusa in danno di persone deboli".
Seguono le dichiarazioni dei 'berluscones':
Gasparri/Quagliarello - "Dopo la rivoluzione del 1994 da una democrazia di partiti, l'Italia è diventata una democrazia degli elettori. Il Popolo della libertà è figlio di questa rivoluzione. La sfida è unire una molteplicità di forze catalizzate dalla leadership di Berlusconi. In un primo momento, le specificità originarie hanno trovato una propria rappresentazione numerica nella regola del 70-30. Oggi, se si continuasse a restare legati a questa logica si condannerebbe il Pdl ad essere un'esperienza a termine".
l'immancanile Capezzone: "La nota del cosiddetto Comitato intermagistrature (definizione che pare tratta da '1984' o da 'La fattoria degli animali di Orwell) contro una norma approvata dal Senato della Repubblica e che ora va all'esame della Camera dei Deputati è di una gravità inaudita, perchè travolge il principio fondamentale della separazione dei poteri, che impone ai magistrati di applicare le leggi. Se i signori magistrati vogliono fare politica e scrivere le leggi, facciano il piacere di lasciare la toga, di candidarsi alle elezioni e ottenere il voto degli italiani, ma occorre porre fine al malvezzo per cui mentre si indossa una toga si continuano a fare comizi politici".
A voi il giudizio...

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