venerdì 16 ottobre 2009

LA RABBIA DI GIULIO, TRA AFFONDI E BACCHETTATE DI BANKITALIA E CORTE DEI CONTI




La Banca d'Italia:

  • la recessione: "La recessione di è arrestata e si sta ora profilando una ripresa, in larga parte grazie al sostegno delle politiche economiche espansive adottate nei principali Paesi" ma "rimane molto elevata l'incertezza sulla solidità della ripresa: vi è il rischio che con il venir meno degli stimoli fiscali e monetari, e una volta esaurito il ciclo di ricostituzione delle scorte, la domanda privata possa tornare a ristagnare, frenata in molte economie da una disoccupazione elevata e crescente e dalla limitata disponibilità di credito e dall'esigenza delle famiglie di risanare i propri bilanci";
  • i conti pubblici: Per quanto riguarda lo stato dei conti pubblici, dopo l'allarme lanciato dal Presidente della Repubblica, "è in notevole peggioramento, risentendo soprattutto della dinamica particolarmente negativa delle entrate", "pesa l'incertezza ancora elevata riguardo ai tempi e all'intensità della ripresa ciclica";
  • l'occupazione: L'elemento, forse, di maggiore preoccupazione è l'occupazione: "In base ai dati della Rilevazione sulle forze di lavoro, nel secondo trimestre del 2009, al netto dei fattori stagionali, il numero di occupati residenti in Italia è diminuito dello 0,3% rispetto al periodo precedente (-58.000 persone), un ritmo in linea con quello registrato a partire dalla seconda metà dello scorso anno. Rispetto allo stesso trimestre del 2008 la diminuzione dell'occupazione è stata di 378.000 unità (-1,6%), come risultato di una riduzione più forte del numero di occupati di nazionalità italiana (-562.000) e di un aumento dell'occupazione straniera (184.000)";
  • lo scudo fiscale: è stato lanciato l'allarme sulle conseguenze dello scudo fiscale nell'audizione sulla Finanziaria delle commissioni Bilancio di Camera e Senato: "Può avere effetti negativi sugli incentivi dei contribuenti a pagare le imposte in futuro", "è necessaria la definizione immediata di interventi strutturali che assicurino nel medio termine il contenimento della spesa e del debito pubblico" garantendo "nell'immediato il sostegno alle famiglie e alle imprese".

La Corte dei Conti, è il Presidente Tullio Lazzaro a mettere sotto accusa le posizioni del Governo:

  • in generale il magistrato contabile dichiara di non essere convinto delle proiezioni sulla possibile crescita del Pil fornite dal ministro Tremonti. Secondo lui è sbagliato comprimere la spesa per investimenti ed è impensabile una riduzione della pressione fiscale, a maggior ragione se generalizzata, in considerazione delle precarie condizioni della finanza pubblica;
  • anche la Corte interviene sullo scudo fiscale criticandone i meccanismi contabili. La lotta ai paradisi fiscali e lo scudo si "ispirano al tentativo di incidere su un medesimo fenomeno segnato da un rapporto di alterità". Va bene, cioè, la lotta ai Paesi che favoriscono l'esportazione illegale di denaro ma è sbagliato premiare il rientro dei capitali che sono sfuggiti. E' altrettanto sbagliato, sempre in considerazione delle precarie condizioni della finanza pubblica, utilizzare i proventi dello scudo, che sono incerti ed indefiniti, per finanziare nuove spese.

Insomma, oggi non si sono risparmiate stoccate, bacchettate e critiche al Ministro Tremonti che, oltretutto, da qualche settimana è preoccupatissimo perchè il premier non fa altro che omaggiare Gianni Letta, suo acerrimo rivale all'interno del Pdl.

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