Sono riuscito a leggere soltanto qualche stralcio delle memorie che l'avvocatura dello stato ha depositato alla Corte Costituzionale in difesa del lodo Alfano. Mi sembrano quantomeno apocalittiche, ne cito soltanto qualcuna:
"Il titolare di funzioni di massimo rilievo politico non solo deve avere la serenità sufficiente per il loro esercizio corretto ma prima di tutto deve essere sottratto a ogni condizionamento", "talvolta la sola minaccia di un procedimento penale può costringere alle dimissioni prima che intervenga una sentenza e anche quando i sospetti diffusi presso la pubblica opinione si sono dimostrati infondati". Secondo tale teso, l'eventuale bocciatura da parte della suprema Corte comporterebbe un "pericolo di danno all'esercizio di funzioni che, in quanto elettive, trovano una tutela diffusa nella costituzione".
Interviene nella vicenda anche il Prof. Antonio Baldassarre, Presidente emerito della Corte costituzionale, ex Presidente della Rai e candidato sindaco della nostra città per il centro-destra alle ultime elezioni ammnistrative, contestando la tesi difensiva dell'avvocatura di stato. Il noto giurista, in un'intervista alla stampa, dichiara: "Non mi sembra proprio che quella sollevata dall'Avvocatura dello Stato sia una questione pertinente. Altre sono le questioni all'esame dei giudici", e ancora, "Da quel che sento, si dipinge un perverso circuito mediatico-giudiziario", "Ma se la situazione che si dipinge fosse vera, e non entro nel merito, allora dico che questa situazione vale per tutti gli italiani, mica solo per chi ha rilevanti cariche pubbliche. Anzi riguarderebbe più i cittadini comuni, perchè la violazione al diritto della propria privacy, nel nostro ordinamento, è mitigata nel caso di una persona che rivesta un incarico pubblico", "Il problema all'esame della Corte in verità e un altro. Il punto è se vi sia una disparità di trattamento tra le varie cariche dello Stato. Oppure se vi sia disparità tra i cittadini qualsiasi e le cariche dello Stato".
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