lunedì 7 settembre 2009

L'ANTITRUST MULTA INTESA-SANPAOLO PER LE CANCELLAZIONI DELLE IPOTECHE

L'Antitrust multa il gruppo bancario Intesa SanPaolo perchè non ha rispettato le disposizioni legislative che regolano la cancellazione dell'ipoteca a seguito dell'estinzione del debito. Con il decreto Bersani, nel 2007, è stata introdotta una semplificazione per la cancellazione delle ipoteche. Per le estinzioni dei mutui dopo l'entrata in vigore della legge, la procedura prevede la cancellazione automatica dell'ipoteca. Per quelli estinti prima dell'entrata in vigore della legge è invece il mutuatario a dover fare espressa richiesta alla banca per la cancellazione dell'ipoteca. Nel secondo caso la Banca avrebbe trenta giorni dal ricevimento della richiesta del cliente per rilasciare la quietanza di estinzione e trasmettere gli atti alla conservatoria per la cancellazione dell'ipoteca. Proprio su questo punto l'Authority ha rilevato "una violazione potenzialmente generalizzata dei tempi fissati dal legislatore per l'espletamento della pratica". Nel bollettino dell'Authority è scritto che "in circa 77.000 casi ha omesso di inviare le quietanze alla conservatoria per la cancellazione dell'ipoteca nei termini di legge".
Le contestazioni riguarderebbero sostanzialente dua pratiche commerciali scorrette:
  • una con cui l'Istituto bancario proporrebbe al cliente "di rivolgersi a un notaio a proprie spese per ottenere la cancellazione dell'ipoteca piuttosto che attivare, ai medesimi fini, la procedura semplificata" adducendo come motivazione "contraria al vero, che le norme di attuazione del predetto decreto legge non erano ancora operative e che, pertanto, la banca non avrebbe potuto evadere la pratica nei tempi richiesti";
  • l'altra con cui - evidenzia l'Antitrust - l'Istituto Bancario avrebbe tenuto "una condotta dilatoria relativamente alle richieste dei clienti di cancellazione dell'ipoteca ovvero nell'omettere sistematicamente di rispondere alla corrispondenza a tal fine inoltrata dai consumatori in modo da dissuaderli dall'esercitare i loro diritti".

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