Il 29 luglio di ventisei anni fa, il giudice Rocco Chinnici venne ucciso nell'attentato di via Federico Pipitone insieme al maresciallo Mario Trapassi, all'appuntato Salvatore Bartolotta e al custode Stefano Li Sacchi.
La figlia Caterina, oggi assessore alla Giunta regionale siciliana, insieme al governatore Lombardo e alle massime autorità, ha ricordato il valore del padre che, durante la sua vita, aveva accomunato il senso del dovere alla condivisione del valore della legalità.
I messaggi
Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini - "Rocco Chinnici era un uomo che ispirava la sua opera ad un alto senso dello Stato e che credeva nel coinvolgimento della società civile nella lotta contro la criminalità organizzata", "di lui ricordiamo l'estrema sensibilità e considerazione rivolta a ogni componente della socità, in particolare nei confronti dei giovani, come testimonia la sua attenzione alla crescita civile delle nuove generazioni: si recò personalmente nelle scuole a denunciare la barbarie e la pericolosità della mafia nonchè a informare i ragazzi appellandosi al loro senso civico. 'Senza una nuova coscienza, noi, da soli, non ce la faremo mai'. In questa breve affermazione, risiede tutta la forza e la severa coerenza della lotta che questo eroe contemporaneo lanciò contro le organizzazioni mafiose", "Ritengo che il suo esempio di eroismo e abnegazione debba essere ben presente nella coscienza di ogni singolo cittadino, divenendo patrimonio collettivo condiviso e indispensabile per affermare i valori della legalità, della democrazia e di una convivenza civile libera dal ricatto criminale. Il suo fu un sacrificio, innanzitutto, al servizio della giustizia, dello Stato e delle Istituzioni come valori interiorizzati. Celebrare la memoria e la passione civile di un grande italiano come Chinnici significa esaltare una libertà piena e viva, che trova la sua massima espressione nell'esercizio di una cittadinanza consapevole che intende essere libera da ogni mafia e potere criminale, nel nome dei valori della Costituzione".
Il Presidente del Senato, Renato Schifani - "Chinnici fu tra i primi a comprendere l'importanza di educare i giovani, li definiva 'la nostra nuova coscienza', alla conoscenza e al rispetto dei principi che regolano il vivere civile, spronandoli a bandire ogni forma di violenza, di arbitrio e sopraffazione. Un messaggio che tutti noi abbiamo il dovere di raccogliere. Ogni azione dello Stato, delle Istituzioni, di tutta la società deve essere finalizzata alla costruzione di un futuro nel quale i saldi valori della nostra democrazia non vengano mai meno, siano da tutti sempre custoditi come un bene prezioso e preservati da qualunque attacco esterno".
La parlamentare europea, Rita Borsellino - "Chinnici ebbe, tra i tanti meriti, quello di intuire l'importanza e la necessità di un fronte comune composto da magistrati, forze dell'ordine e società civile per combattere Cosa Nostra", "Il suo omicidio, come tanti altri riconducibili a Cosa Nostra, fu commesso d'estate, in modo tale da avere la minore eco possibile su stampa e opinione pubblica. Questo dovrebbe spingerci tutt'oggi a riflettere sulla necessità di non abbassare mai il livello dell'attenzione sulla mafia".
Nessun commento:
Posta un commento