La novità di oggi è che con due emendamenti al ddl intercettazioni approvati alla Camera vengono introdotte due nuove figure di reato, quella della pubblicazione di intercettazioni per le quali "sia stata ordinata la distruzione" e quella per la pubblicazione di intercettazioni "espunte" ossia riguardanti gli estranei alle indagini e quelle "irrilevanti". Per queste nuove fattispecie di reato è previsto il carcere da uno a tre anni anziché una contravvenzione.
Verrà inoltre vietata la pubblicazione di nomi e immagini dei magistrati in relazione ai processi che stanno seguendo. Questa scelta perchè i "giudici abbiano il volto del loro provvedimento e non il contrario, che i provvedimenti abbiano il volto del giudice" (On. Francesco Paolo Sisti che ha presentato l'emendamento alla Commissione giustizia della Camera).
Dopo avere il colpo di scure dato ad un prezioso strumento di indagine come quello delle intercettazione, ora si dà una nuova stretta alla nostra libertà. Limitando il diritto di cronaca si limita anche il nostro diritto di informazione e con esso "il controllo democratico dei cittadini sull'attività giudiziaria" (Donatella Ferranti, PD).
Nessun commento:
Posta un commento