E' quasi mezzogiorno, la sala dell'Hotel Michelangelo è piena. Sta per concludersi il concerto di un quartetto d'archi organizzato dall'Associazione Rinnoviamo Insieme Terni. Un'atmosfera quasi surreale avvolge i presenti. Con la sola esclusione dei politici, sembra che la 'Terni che conta' non manchi all'appello. C'è tutta la Confcommercio, da Ioni a Porcacchia, il presidente della Cna Maurizio Castellani, gli esponenti della Confapi, tanti industriali, costruttori e il padrone di casa, l'albergatore, Giunio Marcangeli.
In perfetto orario sale sul palco il Professor Antonio Baldassarre che scioglie le riserve, accetta la candidatura a sindaco di Terni per la lista civica Rinnoviamo Insieme Terni e inizia a parlare della città tra gli applausi.
Il suo è un lungo discorso che passa in rassegna quelli che, con una frase un pò abusata, ha definito i "dieci anni peggiori della nostra vita". Attacca la classe politica che dipinge come "una casta chiusa e lontana dalla gente", che crea "figli e figliastri". Poi i problemi irrisolti. Dagli studios di Papigno al Centro Multimediale, dalle aziende municipalizzate all'ambiente alla mancanza di un centro fieristico, di impianti sportivi. Problemi che conosciamo e che nel corso di questi dieci anni quasi nessuno, ad eccezione del grande escluso Melasecche, ha tentato di affrontare. La sala continua ad applaudire, i toni si scaldano. Parla di Di Girolamo "Persino il candidato attuale del partito di maggioranza ha cercato un distinguo, ha detto che c'è bisogno di discontinuità" ma "quale credibilità può avere chi è più vicino all'attuale sindaco? Colui che è stato imposto dal sindaco, quello che ha supportato come deputato e come segretario del Pd tutte le scelte del sindaco. La credibilità è pari a zero, possono crederci solo i babbei". "A Terni va ricreato il senso di comunità umiliato da una dirigenza politica che ha fatto figli e figliastri, che ha premiato i figli ed emarginato i figliastri. Una vera casta. A Terni c'è un familiarismo immorale e illegale. La questione morale deve essere al centro. Assistiamo a gare pubbliche vendute a trattativa privata. Queste cose succedono in Sicilia". Ripartono gli applausi. "Terni è una periferia di Roma, è un ponte verso Roma e verso ciò che sta fuori dall'Umbria. Anche a Perugia devono capire che un'apertura di Terni favorisce anche loro".
Tiene a sottolineare che lui si presenta "non come il candidato del centrodestra ma della lista civica. Aperta a tutti quelli che vogliono cambiare", "tutti i ternani che lavorano a Terni e fuori con le migliori capacità". "Andremo con un nostro programma e ci confronteremo con la città, se ci saranno forze politiche che lo condivideranno, si farà l'accordo". Poi una stoccata a Melasecche "fin dall'inizio, l'ho detto davanti a molte persone, il progetto era quello di una lista civica aperta alle forze migliori che vogliono cambiare e lo sa bene qualche politico che ha cercato d'infilarsi e che dice bugie".
La vera partenza quindi è stata un successo. Vedremo ora le reazioni. Almeno questa volta si preannuncia un vera battaglia!!!
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