giovedì 19 luglio 2012

[TERNI] IL COMITATO PROMOTORE DEL REFERENDUM RISPONDE AL SINDACO: "LA VECCHIA POLITICA RESISTE"


Riceviamo e postiamo il comunicato del Comitato promotore del Referendum "Terni con Perugia o con Roma" in risposta alla nota del Sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo:

"Stupiti e rattristati che il sindaco di Terni, con la sua nota, si scagli non tanto contro i promotori, quanto contro i cittadini che in massa si stanno recando a firmare per un referendum storico.
Disinformazione, demagogia, superficialità, strumentalità, pifferai magici, boutade, masochismo e altri epiteti: il Comitato promotore del referendum rifiuta di adottare una logica fratricida tra ternani. Chiede piuttosto di allargare il fronte della partecipazione, perché siano i ternani e non la vecchia politica ad esprimersi su questo passaggio, il più difficile del dopoguerra.
Il Comitato avanza una proposta referendaria ampiamente motivata:
a)      la ripartizione della spesa tra Perugia e Terni vede tuttora la prima largamente prevalente. Basti pensare all’ultima indagine al riguardo, uscita nel 2003, che vedeva convergere su Perugia il 78% della spesa mentre a Terni (27% della popolazione complessiva) il resto, senza considerare che le Acciaierie rappresentano il 25% del PIL regionale: è giusto?
b)      il sindaco informi i ternani su come sono stati ripartiti i fondi europei tra Terni e Perugia negli ultimi 20 anni;
c)      il sindaco provi a smentirci quando diciamo che non solo Perugia, ma pure i cittadini di Rieti e Viterbo hanno un reddito pro-capite superiore a quello dei ternani, e che l’Umbria è la regione più povera del centro Italia;
d)     il sindaco sa che il solo costo delle due superstrade a doppia carreggiata Foligno-Colfiorito e Perugia-Ancona è pari all’astronomica cifra di 2,116 mld di euro? Se si include la porzione umbra della costruenda Fano-Grosseto, è evidente come la Regione Umbria concentrato in 50 km in linea d’aria ben nuove tre strade trasversali di grande comunicazione, facendo di Foligno nuovo baricentro interregionale, mentre attendiamo da 50 anni il completamento della modesta Terni-Pie’ di Moggio e abbiamo speso meno di un decimo di quanto si sta facendo nel perugino. Cosa abbiamo ottenuto? Una pericolosa arteria monocarreggiata;
e)      sui rifiuti è semplicemente indecente quanto è stato fatto a Terni finora: avevamo tre inceneritori, caso unico in Italia, con quello dell’ASM che emetteva diossine e furani. Non diciamo altro per carità di patria. E, sindaco, le risulta che a Viterbo o Rieti la Regione Lazio abbia adottato la stessa logica penalizzante? E perché non diciamo che a Terni si fa poca differenziata anche perché siamo stati abituati dalla vecchia politica a uno stile inceneritorio che nulla ha a che fare con le politiche più virtuose del Paese?
f)       come si può pensare che la realtà del Polo didattico di Terni sia difendibile? La situazione è drammatica: chiusa Mediazione Linguistica, chiuso il DAMS ternano, sta per lasciarci Scienze Politiche; su 18 dipartimenti, nemmeno uno a Terni… perché? E’ di ieri la notizia che la Facoltà di Medicina stessa sarebbe a rischio, e non solo. Siamo sicuri che con La Sapienza andrebbe peggio? A proposito: è vero che su cinque membri del CDA dell’Università non c’è nemmeno un ternano?...
g)      Sanità, per concludere: è vero che per un’operazione di otorino a Terni occorre attendere anni? E’ vero che per semplici esami sanitari occorrono mesi? E’ vero che la cittadinanza è costretta a ricorrere a prestazioni privatistiche pagate pesantemente dalla Regione? Certo che così i conti della Sanità umbra vanno bene: quella pubblica non funziona mentre il Santa Maria va in pezzi e non ci indebitiamo per ristrutturarlo -al di là di qualche reparto di eccellenza. E perché la PET-TAC c’è a Foligno e non a Terni? E’ vero che in un reparto come dialisi si registrano quasi 40 gradi in questi giorni? Forse è più fresco, solo 32 gradi?
Dal sindaco, che si picca di fare informazione, preferiremmo che se la prendesse con quella parte della classe dirigente regionale che, nel corso degli anni, ha consentito che Terni fosse superata in termini di PIL pro-capite non solo da Perugia, ma anche dalle bistrattate Rieti e Viterbo. Ma capiamo che, essendo lui stesso stato senatore, deputato e sindaco, avrebbe dovuto prendersela anche con sé: ecco solo così, solo raccontando chi sono i protagonisti dello sfacelo, si farebbe piena informazione".               

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