mercoledì 27 luglio 2011

(SANITA'/UNIVERSITA' TERNI) BOTTA E RISPOSTA MESSAGGERO/SINDACO CON INTERVENTO DI MELASECCHE

Leopoldo Di Girolamo, Sindaco di Terni (Foto Mirimao)

"Dispiace dover rilevare come l'articolo apparso oggi nelle cronache regionali e ternane del 'Messaggero', a firma Sergio Capotosti, a proposito dell'integrazione tra Servizio Sanitario Regionale e Università di Perugia, contenga scorrettezze, falsità e forzature arbitrarie dei fatti e delle opinioni da me espresse". E' con queste parole che il Sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, ha aperto il suo comunicato a commento dell'articolo "Università, il sindaco frena sui dipartimenti" di Sergio Capotosti apparso oggi su "Il Messaggero".
Il primo cittadino contesta alcune "fantomatiche dichiarazioni (virgolettate nel testo) che sarebbero state rilasciate dalla presidente Marini". 
"Per ogni dipartimento occorrono 50 docenti e a Terni non abbiamo i numeri per portare tre dipartimenti", "le scelte le fa l'Università", queste invece sarebbero le dichiarazioni apparse sul giornale.
"Al contrario di quanto si può leggere - continua Di Girolamo - ho espresso invece soddisfazione e ringraziamento perché con l'intesa raggiunta ieri si sono fatti significativi passi avanti in due direzioni per noi fondamentali: in primo luogo affinché il rafforzamento dell'integrazione tra le Aziende Ospedaliere e l'Università riguardi anche l'Azienda ternana, con evidenti benefici per i nostri concittadini e per tutti coloro che individuano nell'Ospedale di Colle Obito un punto di eccellenza nel campo della cura e dell'assistenza", "in secondo luogo affinché si stabilizzi e si radichi in maniera ancora più forte la Facoltà di Medicina all'interno del Polo Didattico Scientifico di Terni, determinando nel contempo l'apertura e il pieno utilizzo della nuova prestigiosa sede di viale Trieste".
Insomma, è un vero e proprio giallo perché Di Girolamo ha dichiarato "del tutto falso e fuorviante sostenere che ci siano state 'frenate' o 'raffreddamenti'", "mi sono limitato a rilvare - continua la nota - che la recente scelta dell'Ateneo di elevare, dai 35 previsti dalla 'riforma Gelmini' a 50, il numero minimo di docenti necessari per la costituzione dei Dipartimenti rende oggettivamente più difficile raggiungere il risultato che concordemente ci si è posti ma che rimane in ogni caso pienamente un obiettivo da perseguire".


Enrico Melasecche, UdC
Interviene con un comunicato anche il capogruppo UdC in Consiglio Comunale, Enrico Melasecche, che prende le basi proprio dal "documento unitario stilato dal Consiglio Comunale" in cui erano stati fissati "alcuni obiettivi essenziali per non vedere l'Università a Terni retrocedere al rango umiliante di colonia, ponendo le premesse per la futura cancellazione al primo stormir di fronde".
Per l'esponente del partito della vela tali obiettivi sarebbero stati: a) l'ottenimento di "almeno un membro in Consiglio di Amministrazione"; b) la collocazione sul territorio della provincia di Terni di "almeno tre dipartimenti"; c) la redazione di "uno Statuto che dia un segno chiaro che Terni esiste nel presente e nel futuro dell'Università umbra".
Quanto all'apertura della sede di Medicina, Melasecche dichiara che "non è certo una concessione, dopo le tre inaugurazioni doveva iniziare a funzionare da due anni". Si domanda inoltre dove sono finiti "gli investimenti sulle strutture del campus universitario a S. Valentino" - non lesinando una stoccata all'Assessore Malatesta - e cosa abbia difeso l'Assessore Piermatti circa i "fondi per potenziare il Polo Universitario a Terni" che, secondo lui, "sono stati riassorbiti da Perugia, ad esempio dalla Facoltà di Lettere".


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