mercoledì 4 maggio 2011

(TERNI) DIMISSIONI DEL SINDACO DI GIROLAMO, LE REAZIONI


Le dimissioni presentate ieri dal Sindaco Di Girolamo hanno scatenato le reazioni di gran parte del mondo politico ed economico della città:
  • Lamberto Bottini, segretario regionale Pd Umbria: "Speriamo che i prossimi venti giorni si rivelino utili a definire una proposta politica e programmatica che possa determinare una maggioranza più solida per continuare a governare una città importante come Terni, anch'essa tra l'altro, come altri centri dell'Umbria, colpita dalla crisi economica";
  • Davide Zoggia, responsabile Enti Locali del Pd: "Nel riaffermare il nostro pieno sostegno a Leopoldo Di Girolamo, sindaco di Terni, che ha deciso di rimettere il suomandato, rinnoviamo i nostri apprezzamenti per il suo operato, convinti che vi possa essere spazio per un suo ripensamento. Le questioni amministrative determinatesi in questi mesi hanno provocato tensioni all'interno della maggioranza. Si tratta di problemi che si stavano via via dipanando e pur non essendo stato completato il cammino avviato, il sindaco Di Girolamo, con il suo gesto, ha inteso fare chiarezza verso la città. Noi stiamo già lavorando assieme la partito locale per ricreare una maggioranza forte e coesa attorno al sindaco";
  • Paolo Brutti, segretario regionale Idv Umbria: "Le dimissioni del sindaco Di Girolamo suscitano profondissima preoccupazione", "La cosa più allarmante - continua - sta nella natura della crisi, tutta interna al Partito democratico, lontana dalla consueta fisiologia degli scontri politici, che vedono forze diverse di una stessa coalizione andare in attrito. Una crisi insolita, originata da motivi poco chiari. Il nostro auspicio è che, attraverso una proposta del sindaco Di Girolamo, le fibrillazioni interne cessino e non aggiungano ulteriori problemi alla città. Terni non ne ha bisogno";
  • Sinistra Ecologia e Libertà: "Negli ultimi mesi Sel ha responsabilmente lavorato per supportare lo sforzo del sindaco nel quadro delle generali difficoltà ricadenti sugli enti locali, dovute alle scelte politiche del governo e nel quadro della crisi economica generale. Purtroppo, in questo grande sforzo, una parte del gruppo del Pd ha frapposto continui ostacoli alla incomprensibile e pretestuosa posizione sul bilancio, atto urgente e necessario per la città";
  • Il cosiddetto 'Tridente' (UdC, Lista Baldassarre e Terni Oltre): "La verità, al di là di quanto sostiene il sindaco che cerca di mettersi i panni della vittima, è che la maggioranza è implosa su problemi veri, dopo ventuno mesi di galleggiamento, passati nel più assoluto immobilismo, senza affrontare e risolverne uno solo. Sulle scelte di fondo, il contrasto all'interno della maggioranza è diventato insanabile e Di Girolamo ha preferito posizioni di retroguardia: quelle di difesa di ben determinati settori di interesse legati agli appalti senza gara (sociale gestito dalla Asl) o con gare non autorizzate dal Consiglio (CAOS)";
  • Raffaele Nevi, capogruppo Pdl in Consiglio regionale: "Finalmente il sindaco ha preso atto che non ha una maggioranza in consiglio comunale e del fatto che il suo partito sia imploso sotto i colpi della lottizzazione politica che fino ad oggi è stata il cemento di una coalizione che mette in pericolo il futuro sviluppo della città. Ora ci sono 20 giorni di agonia in cui ne vedremo delle belle e in cui si continuerà a spezzettare la torta della spesa pubblica nella speranza di rimettere insieme ciò che non può stare insieme. Il nostro auspicio è che si stacchi la spina e si ponga fine a questo indecente spettacolo dando la parola ai cittadini attraverso le elezioni";
  • Pietro Laffranco, deputato Pdl: "Qualunque sia l'esito della crisi politica che sta interessando il Comune di Terni, il potere clientelare del Pci-Pds-Ds è ormai giunto al capolinea, a Terni così come nel resto dell'Umbria. Sul piano amministrativo ci aspettiamo di tutto e quindi vigileremo su tutto. L'auspicio, per il bene della città di Terni, è che dopo la dissoluzione politica di quella che è ormai l'ex maggioranza, si arrivi alla chiarezza attraverso il ricorso alle elezioni";
  • Stefano Vinti, segretario regionale Prc Umbria: "E' evidente che la crisi politica ha avuto origine all'interno del Pd e le dimissioni di Di Girolamo sono un atto che riporta la politica in un contesto di politica con la P maiuscola. Si andrà alle elezioni? E' presto per dirlom vediamo se la giunta riuscirà a ritrovare un comun denominatore in grado di portare a termine la legislatura. Altrimenti non c'è dubbio che l'unica strada sarà ridare la parola agli elettori";
  • Umbro Bernardini, presidente di Confindustria della regione Umbria: "Sono sconcertato e indignato", "se c'era qualcosa di cui Terni non aveva proprio bisogno sono le dimissioni del sindaco - ha detto Bernardini - Evito di entrare nel merito delle questioni politiche, ma come cittadino e rappresentante degli imprese del territorio non posso che ricordare come la città continui ad essere vittima di una sorta di congiuntura astrale a dir poco negativa". "Quanto accaduto in Comune - rileva il presidente di Confindustria - è per me il segno dell'assoluta inadeguatezza delle rappresentanza politica. Sia ben chiaro, il mio non è un attacco al sindaco, persona che peraltro stimo, ma ritrovarsi senza guida politica nel particolare e grave momento che la città vive non può eche indignare. Forse qualcuno si è dimenticato della situazione drammatica in cui si dibatte l'intero comparto chimico del territorio; del fatto che TKAst, la nostra più grande risorsa, si trovi nel bel mezzo del tifone scatenato dalla condanna per il rogo di Torino; che la situazione del commercio cittadino sia a dir poco travagliata. Ritrovarsi senza una guida in queste condizioni, lo ripeto, è il segno dell'inadeguatezza della classe politica". "In un quadro problematico e complesso come quello in cui si trova la città - conclude Bernardini - uno scenario politico del genere era l'ultima cosa che doveva capitare. Una cosa che non sarebbe dovuta nemmeno passare per l'anticamera del cervello dei nostri politici. A questo punto non posso che esprimere grossa preoccupazione e delusione. Resto letteralmente esterrefatto. Si conoscevano le difficoltà dell'amministrazione comunale, ma non si può permettere che beghe politiche mettano a repentaglio la città. Che si sia arrivati a questo punto è a mio parere assolutamente assurdo".

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