E' stato un lungo discorso quello del ministro Giulio Tremonti alla festa della Lega Nord. Un discorso che ha affrontato numerosi temi di politica economica e che ha lasciato spazio a numerose critiche, specialmente per il passaggio sulla 626 e sulle regole. "Dobbiamo rinunciare - ha dichiarato - ad una quantità di regole inutili, siamo in un mondo dove tutto è vietato tranne quello che è concesso dalle Stato, dobbiamo cambiare", e ancora, "robe come la 626 sono un lusso che non possiamo permetterci. Sono l'Unione europea e l'Italia che si devono adeguare al mondo".
In un Paese come il nostro in cui un giorno sì e l'altro pure si muore di lavoro, in cui è vero che esiste una legislazione all'avanguardia per la sicurezza sul lavoro ma tale legislazione viene scarsamente rispettata, sentire queste parole fa male.
Fa male anche sapere che il ministro dell'Economia creda che il nostro sistema sia bloccato dalla presenza di regole. Non è così - dobbiamo ammetterlo - le nostre sono quasi sempre regole non rispettate.
Comunque, Silvio Berlusconi sembra essere sempre più preoccupato della possibilità di un governo tecnico guidato dall'ex pattista, nordista e proto-leghista. Proprio in una riunione con la Lega, il premier - dopo aver messo in guardia gli alleati dalle elezioni anticipate dichiarando "Ragazzi, bisogna avere senso di responsabilità, qui la crisi continua, i segni di ripresa sono ancora deboli: andare ad elezioni porterebbe il Paese nel caos. Faremmo la fine della Grecia" - ha confidato "Tremonti deve sapere che, se si prestasse a questa operazione, il suo futuro politico sarebbe segnato. Rischia di fare la fine di Lamberto Dini: gli farebbero fare un giro a palazzo Chigi e poi finirebbe nell'oblio".
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