Il dolore e la rabbia non bastano a superare il turbamento generato dalla notizia del crollo del tetto che ha ucciso Vito Scafidi, uno sei migliori della sua classe. Questa è una morte bianca, più bianca di tutte per mille ragioni. E' bianca perchè ha colpito un ragazzo di appena 17 anni. E' bianca perchè in un paese straziato ogni giorno dalle morti bianche, vedere uno studente morire per aver fatto il suo dovere è molto più straziante.
Il nostro non è un paese civile. Tutti conosciamo lo stato dell'edilizia scolastica anche se solo difronte a casi del genere sembriamo rendercene conto. Non dovremmo accettarlo, dovremmo lottare perchè cose del genere, già capitate in passato, non accadano più. Invece, siamo talmente inebetiti da accettare anche le sconcertanti dichiarazioni del Premier e del Governo senza battere ciglio. E' impensabile che Silvio Berlusconi abbia paragonato il crollo del tetto di un liceo al crollo di una palazzina privata e che il Ministro Gelmini ammetta che mancano i soldi per l'edilizia scolastica.
In questi momenti mi vergogno di essere italiano.
Il nostro non è un paese civile. Tutti conosciamo lo stato dell'edilizia scolastica anche se solo difronte a casi del genere sembriamo rendercene conto. Non dovremmo accettarlo, dovremmo lottare perchè cose del genere, già capitate in passato, non accadano più. Invece, siamo talmente inebetiti da accettare anche le sconcertanti dichiarazioni del Premier e del Governo senza battere ciglio. E' impensabile che Silvio Berlusconi abbia paragonato il crollo del tetto di un liceo al crollo di una palazzina privata e che il Ministro Gelmini ammetta che mancano i soldi per l'edilizia scolastica.
In questi momenti mi vergogno di essere italiano.
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