Anno dopo anno, dobbiamo assistere al lento ma graduale ed inarrestabile disfacimento delle due istituzioni culturali umbre più importanti: il Festival dei Due Mondi e Umbria Jazz.
Se si esclude l'apologetica stampa locale, che solo raramente affronta seriamente la questione, credo sia sotto gli occhi di tutti il degrado culturale che siamo costretti a sopportare.
Questa non vuole essere una critica sterile, vorrei che i due appuntamenti tornassero ad avere un respiro "internazionale". Questa dovrebbe essere la loro vocazione.
Se nessuno riuscirà ad ammettere il fallimento delle gestioni di questi ultimi quindici/venti anni, se nessuno tenterà di "investire" su queste manifestazioni, dovremo accontentarci di due tra le tante manifestazioni di cui oggi il Paese è pieno!!!
2 commenti:
Ormai è fatta. Da anni le due manifestazioni non sono più all'altezza del loro nome. Non possiamo farci niente, o molto poco. Sono un trentenne ternano che avrebbe molte idee ma...
...IL NOSTRO E' UN PAESE PER VECCHI!!!
Su "Il sole 24 Ore" di oggi, nell'inserto "Centronord", ho letto un articolo ("Kermesse troppo concentrate) che mi ha fatto pensare.
La giornalista Beatrice Vergari ha citato uno studio dell'Ateneo di Perugia e dichiarazioni di Eugenio Guarducci (imprenditore perugino e ideatore di Eurochocolate).
In tale articolo leggiamo soltanto ovvietà: dalla debolezza sul "marketing" alla difficile transizione del Festival di Spoleto, dal "traino" di Umbria Jazz al maggior inserimento di sponsor "locali".
Sembra di leggere un testo politico del "maanchismo"!!!
Come siamo ridotti.
NESSUNO CHIEDE DI PUNTARE SULLA QUALITA', NESSUNO VUOLE FARE QUALCOSA DI CREATIVO. ORMAI DOBBIAMO SOLTANTO SVENDERCI!!!
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