giovedì 22 settembre 2011

RESPINTO L'ARRESTO DI MILANESE CHE DICHIARA: "OGGI HA PREVALSO LA COSCIENZA". BERLUSCONI SODDISFATTO, TREMONTI ASSENTE


La Camera ha respinto con 312 voti a 305 la richiesta di arresto nei confronti del deputato, ex braccio destro del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, ex ufficiale della Guardia di Finanza, Marco Milanese. L'accusa è quella di corruzione e di associazione per delinquere, sostenuta dalla Procura di Napoli.
"Io penso che oggi ci sia stato un voto di coscienza, ognuno cioè ha votato rispettando la propria coscienza. Tra le opposizioni c'è stato qualcuno che ha tentato di rendere politico questo voto, ma quando si vota su una persona bisogna votare secondo coscienza. Sicuramente la situazione politica ha giocato un ruolo come lo ha giocato per il collega Papa. Bisognava pensarci anche per Papa, ma oggi la coscienza ha prevalso", sono queste le parole con cui Milanese ha commentato la giornata durante un'intervista a 'Porta a Porta'. Intervista strappalacrime incentrata su aspetti personalissimi e su insignificanti stati d'animo. Alla domanda di Vespa su cosa avesse pensato durante il voto, il deputato ha risposto: "la mia famiglia, mia figlia, la mia compagna mi sono stati molto vicini e oggi è stato solo un passaggio. Il processo va avanti e questa è una sofferenza che dovrà continuare".

Berlusconi si dice soddisfatto ma nel Pdl monta la rabbia nei confronti del ministro dell'Economia Giulio Tremonti assente dall'Aula. Una fonte parlamentare avrebbe riferito all'Agenzia di stampa Reuters che il presidente del consiglio, dopo il voto in aula, si sarebbe "riunito con alcuni dei suoi. Erano tutti molto contrariati e il presidente ha giudicato immorale l'assenza di Tremonti al voto in aula". Relativamente all'assenza di Tremonti, sempre a 'Porta a Porta', invece, Milanese ha dichiarato: "Era in missione, come Frattini del resto. Non mi sento di muovere critiche".
Il sottosegretario Daniela Santanché, ha ringhiato: "E' umanamente vergognoso che il ministro Tremonti oggi non fosse in aula. Nella vita come nella politica bisogna essere uniti nella buona e nella cattiva sorte. Noi ci abbiamo messo la faccia in nome del garantismo e in difesa delle prerogative del Parlamento, ma non abbiamo visto la faccia di Tremonti: è ingiustificabile".
Giuseppe Fioroni, Pd: "Se fossi in maggioranza, direi che mi sono salvato in calcio d'angolo e salvarsi in calcio d'angolo non vuol dire durare molto...".

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