"La decisione della Corte costituzionale era già scritta nella precedente sentenza del 2004, quella che ha valutato il lodo Schifani. Non c'è stato cambio di rotta, si è, fondamentalmente, proseguito sulla linea di cinque anni fa. I due aspetti dell'illegittimità costituzionale erano già stati adombrati"
Il Presidente Emerito della Corte Costituzionale ed ex Presidente della Rai Antonio Baldassarre, presentatosi alle ultime elezioni come candidato sindaco del centrodestra a Terni, ha rilasciato un'intervista al quotidiano 'Liberal' di Ferdinando Adornato in cui "smonta i teoremi della maggioranza". Occorre ricordare che qualche settimana fa il Prof. Baldassarre era già intervenuto sull'argomento esprimendo numerosi dubbi relativamente alle memorie dell'avvocatura di stato.
Sulle critiche della maggioranza nei confronti della sentenza della Consulta il Prof. Baldassarre dichiara:
1) "Non è così, perchè la Corte non evidenziava l'elemento della forma idonea del provvedimento, se approvare una legge costituzionale e non ordinaria, dal momento che il lodo Schifani presentava altri aspetti di incostituzionalità. Quindi è sufficiente un motivo per dichiarare l'incostituzionalità di una legge e i giudici hanno ritenuto di procedere in quel modo. Non è vero, quindi, che non facesse menzione dell'art. 138. Tra i due provvedimenti non ci sono contraddizioni: sia l'articolo 138 sia l'articolo 3 della Costituzione erano due aspetti già adombrati nella sentenza precedente";
2) "E' coerentemente in linea con la sentenza precedente, ma questa accusa viene mossa sempre quando le sentenze non piacciono. E' un atteggiamento sbagliato, a destra quanto a sinistra. La Corte svolge una delicata opera di garanzia: i giudici sono molto sereni di fronte a critiche di questo genere, perchè sono convinto che tutti decidono secondo coscienza. Al limite si può parlare di giustizia politica";
3) "La Consulta decide su argomenti che hanno una grande rilevanza politica, ma i giudizi sono sempre caratterizzati dalla ragionevolezza, non dalla passione. Poi i giudici, come qualsiasi essere umani, possono sbagliare, ma sulla loro buona fede e correttezza ci metterei la mano sul fuoco";
4) "Non vorrei entrare nel merito delle strategie difensive che, tra l'altro, andrebbero conosciute in dettaglio. E' evidente che esiste una violazione del principio di uguaglianza, riferito probabilmente al rapporto tra il presidente del Consiglio e i ministri. E sul punto la Corte potrebbe aver detto che non c'è differenza di posizione, ma solo di funzioni. Bisogna, comunque, aspettare le motivazioni per poter conoscere il reale motivo accolto dai giudici costituzionali";
5) "La Consulta applica la Costituzione sulla base dei suoi precedenti, laddove ci sono, e coerentemente con la sua giurisprudenza".
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