venerdì 14 novembre 2008

MELASECCHE e BONGARZONE: CON L'ATTIVAZIONE DELLA CONSULENZA L'ASSESSORE MORELLI HA AMMESSO LA SUA INCOMPETENZA. BUFERA SUI REVISORI DEL COMUNE

Enrico Melasecche
Il gruppo consiliare UDC al Comune di Terni denuncia "le irregolarità riscontrate dalla Corte dei conti", "l'incompetenza dell'Assessore al bilancio e dell'intera Giunta" e "le mancanze dell'Organo di Revisione". Citando la deliberazione n. 37/2008 "si è potuto accertare che vi è stata rinegoziazione di precedenti contratti e che il saldo negativo della chiusura dei contratti estinti è stato incorporato nel contratto negoziato”, “tale valore deve essere infatti finanziato con entrate di natura ordinaria e non sembra corretto incorporarlo in una nuova operazione, senza evidenziarlo in alcun modo", "da ciò se ne deduce che la compensazione della perdita di estinzione nel nuovo contratto di swap si configura come una forma di indebitamento indiretto che si concretizza nel finanziamento di una spesa corrente con un debito", "la mancata contabilizzazione del caso in esame comporta pertanto la violazione del divieto di indebitamento per la spesa corrente posto dall'articolo 119 della Costituzione".
Melasecche e Bongarzone attaccano l'Assessore Morelli. Con l'attivazione di una consulenza sugli 'swap' "l'Assessore al bilancio e l'intera Giunta ammettono la loro incompetenza in materia di finanza derivata", gli stessi accusati dichiarano (nella deliberazione di Giunta n. 527 del 30/10/2008) "la notevole complessità della materia in questione impone l'ausilio di studi e ricerche altamente specialistiche che soltanto poche ditte sono in grado di offrire". Il consigliere Melasecche dichiara: "Sarebbe stato auspicabile che tale ammissione di incompetenza fosse stata rilasciata prima della sottoscrizione dei contratti, sicuramente oggi non ci saremmo trovati in questa condizione" e continua, "da anni abbiamo denunciato tali mancanze e da anni abbiamo consigliato l'amministrazione comunale a nominare un advisor".
I due esponenti dell'UDC poi, passano all'attacco del Collegio dei Revisori del Comune. Con la Legge Finanziaria 2007, "all'organo di revisione degli Enti locali" è stato posto l'obbligo di "controllo in materia di strumenti derivati" con particolare attenzione alla conformità alla normativa vigente, alla valutazione che le operazioni poste in essere fossero "volte al miglioramento dell'equilibrio economico-finanziario dell'ente", al controllo della corretta contabilizzazione delle operazioni e, cosa importantissima, nel caso in cui il "mark to market" avesse assunto "valori significativamente negativi" avrebbe dovuto valutare la situazione suggerendo di creare fondi di svalutazione o di vincolare quote di avanzi di amministrazione disponibile. Secondo Melasecche e Bongarzone, "nulla di tutto questo" sarebbe stato fatto anche se da loro continuamente sollecitato.

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