mercoledì 26 novembre 2008

APPELLO ALLA CHIESA: LASCIATECI ALMENO GRAMSCI

Antonio Gramsci

Che ci attendessero giorni bui lo sapevo. Da un ventennio stiamo attraversando un periodo di transizione che non sappiamo dove ci porterà. L'unica certezza è che tale transizione trova degli ostacoli alla sua conclusione.
La crisi politica, istituzionale, identitaria, valoriale ed oggi anche economica ha trasformato e continua a trasformare l'Italia e gli italiani. Sembriamo tutti inebetiti, addormentati, in attesa di risvegliarci dallo stato di torpore nel quale pensiamo di vivere. Almeno questa è la mia impressione.
Tutto quello che non avrei mai pensato potesse accadere sta accadendo e pare quasi che non ci riguardi. Viviamo abusi e soprusi come se ormai non potessimo farne a meno. Sentiamo e vediamo cose che un tempo ci avrebbero fatto rabbrividire e che oggi, al massimo, suscitano un lieve disagio.
Ieri ne è capitata un'altra. Monsignor Luigi De Magistris, il propenitenziere emerito del Vaticano, ha dichiarato, durante una conferenza stampa, che Antonio Gramsci, pochi giorni prima di morire, si sarebbe riavvicinato alla religione cattolica. Il Monsignore sosterrebbe che Gramsci morì chiedendo i sacramenti e baciò un'immagine della Madonna col bambino.
Orbene, a distanza di 71 anni, senza che fossero stati ritrovati documenti, testimonianze e prove in generale, la Chiesa ci sorprende con queste dichiarazioni.
Cito un articolo di Roberto Cotroneo che ritengo possa, almeno in parte, spiegare l'accaduto "Ha importanza? Se anche fosse vero non sarebbe certo uno scandalo. Ma in realtà c'è qualcosa di piccolo in tutto questo, qualcosa che non piace. E' un'egemonia rovesciata quella che De Magistris esercita. L'idea che un uomo non si giudica per quello che pensa e quello che ha scritto, ma si giudica da tentennamenti privati, da piccole paure affiorate nei momenti ultimi, quando si è deboli, quando il mistero della vita ti appare tremendo e totalmente insolubile. E poco importa se Gramsci era incrollabilmente marxista e comunista, laico e ateo, e Benedetto Croce un liberale, un laico, un non credente: soprattutto poco importa che entrambi abbiano costruito con i loro libri, mattone per mattone, due filosofie della storia che mai hanno lasciato spazio a una simpatia neppure vaga per il cattolicesimo, o al conforto della fede" (dal sito dell'Unità - http://www.unita.it/index.php?section=news&idNotizia=73558).
Oggi, ovviamente, solo pochissimi conoscono Gramsci e ancora di meno sono quelli che vorrebbero difenderne la memoria. Dopo anni ci sono riusciti, l'Italia è diventata una nazione povera. Lasciateci almeno qualche scampolo di libertà, mi riferisco a voi massoni deviati che ci impoverite e a voi cattolici che ne gioite...

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