A casa Crescimbeni, tra un tè e un pasticcino, il professor Baldassarre ha incontrato i vertici regionali e provinciali della PDL e della Nuova DC per discutere sulla sua candidatura a Sindaco di Terni. Manca all'appello l'UDC, i cui esponenti provinciali e regionali, Massimo D'Antonio e Sandra Mocacelli, non sono intervenuti a causa delle recentissime "incomprensioni" tra l'ex presidente della Rai ed Enrico Melasecche. Si nota anche la mancanza degli esponenti dell'Associazione "RINNOVIAMO INSIEME TERNI" che, a dire la verità, non sono stati neanche invitati a partecipare al primo summit dei 'supporters' di Baldassarre.
Dagli articoli usciti sulla stampa locale per l'occasione, leggiamo: "Si analizzeranno, verosimilmente, una serie di problemi e di snodi sul tappeto: la lista civica del professore, i rapporti con il Pdl, possibili tempi e modi di una uscita ufficiale per la candidatura..." (da "Il Giornale dell'Umbria" del 26/10/2008, pg. 36 e 37 - "Baldassarre e Pdl, un tè per decidere" di Andrea Giuli).
Più andiamo avanti e meno ci capisco. Analizzando le notizie uscite nelle ultime due settimane, il panorama che finora avevo delineato è radicalmente mutato. Non comprendo le ultime mosse del Presidente emerito della Consulta che dichiara di non volere essere caratterizzato da nessun partito ma che, nella realtà, sembrerebbe volersi caratterizzare come il candidato della Pdl.
Questo è l'errore più grave. Candidarsi a Terni per vincere, anche in un momento di oggettiva difficoltà del centro-sinistra, significa tentare di intraprendere l'unica strada possibile, quella di candidarsi come leader di una lista civica che nasca dal basso.
L'unica cosa certa è che la candidatura di Baldassarre è appoggiata soltanto dalla Pdl e dalla Nuova Dc (?!?), nessuna lista civica, niente che parta dal basso...
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