venerdì 31 luglio 2009

IN RICORDO DI ROCCO CHINNICI, EROE CONTEMPORANEO


Il 29 luglio di ventisei anni fa, il giudice Rocco Chinnici venne ucciso nell'attentato di via Federico Pipitone insieme al maresciallo Mario Trapassi, all'appuntato Salvatore Bartolotta e al custode Stefano Li Sacchi.
La figlia Caterina, oggi assessore alla Giunta regionale siciliana, insieme al governatore Lombardo e alle massime autorità, ha ricordato il valore del padre che, durante la sua vita, aveva accomunato il senso del dovere alla condivisione del valore della legalità.
I messaggi
Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini - "Rocco Chinnici era un uomo che ispirava la sua opera ad un alto senso dello Stato e che credeva nel coinvolgimento della società civile nella lotta contro la criminalità organizzata", "di lui ricordiamo l'estrema sensibilità e considerazione rivolta a ogni componente della socità, in particolare nei confronti dei giovani, come testimonia la sua attenzione alla crescita civile delle nuove generazioni: si recò personalmente nelle scuole a denunciare la barbarie e la pericolosità della mafia nonchè a informare i ragazzi appellandosi al loro senso civico. 'Senza una nuova coscienza, noi, da soli, non ce la faremo mai'. In questa breve affermazione, risiede tutta la forza e la severa coerenza della lotta che questo eroe contemporaneo lanciò contro le organizzazioni mafiose", "Ritengo che il suo esempio di eroismo e abnegazione debba essere ben presente nella coscienza di ogni singolo cittadino, divenendo patrimonio collettivo condiviso e indispensabile per affermare i valori della legalità, della democrazia e di una convivenza civile libera dal ricatto criminale. Il suo fu un sacrificio, innanzitutto, al servizio della giustizia, dello Stato e delle Istituzioni come valori interiorizzati. Celebrare la memoria e la passione civile di un grande italiano come Chinnici significa esaltare una libertà piena e viva, che trova la sua massima espressione nell'esercizio di una cittadinanza consapevole che intende essere libera da ogni mafia e potere criminale, nel nome dei valori della Costituzione".
Il Presidente del Senato, Renato Schifani - "Chinnici fu tra i primi a comprendere l'importanza di educare i giovani, li definiva 'la nostra nuova coscienza', alla conoscenza e al rispetto dei principi che regolano il vivere civile, spronandoli a bandire ogni forma di violenza, di arbitrio e sopraffazione. Un messaggio che tutti noi abbiamo il dovere di raccogliere. Ogni azione dello Stato, delle Istituzioni, di tutta la società deve essere finalizzata alla costruzione di un futuro nel quale i saldi valori della nostra democrazia non vengano mai meno, siano da tutti sempre custoditi come un bene prezioso e preservati da qualunque attacco esterno".
La parlamentare europea, Rita Borsellino - "Chinnici ebbe, tra i tanti meriti, quello di intuire l'importanza e la necessità di un fronte comune composto da magistrati, forze dell'ordine e società civile per combattere Cosa Nostra", "Il suo omicidio, come tanti altri riconducibili a Cosa Nostra, fu commesso d'estate, in modo tale da avere la minore eco possibile su stampa e opinione pubblica. Questo dovrebbe spingerci tutt'oggi a riflettere sulla necessità di non abbassare mai il livello dell'attenzione sulla mafia".

OIM: MIGRANTI SFRUTTATI E SCHIAVIZZATI NELLE CAMPAGNE DI SAN NICOLA DI VARCO


L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) ha inviato in Italia un team che ha completato una missione di 10 giorni a San Nicola Varco (Salerno), vicino ad Eboli, dove "un migliaio di migranti vivono in edifici abbandonati, tra i rifiuti, senza elettricità nè acqua corrente. I migranti, tutti uomini marocchini impiegati senza contratto come lavoratori stagionali sel settore agricolo, sono sfruttati da datori di lavoro senza scrupoli che li pagano tra i 15 e i 25 euro al giorno per lavorare nelle serre o nei campi". Nella relazione del team si legge "molti migranti hanno raccontato di essere costretti a pagare i datori di lavoro per servizi come l'utilizzo dell'acqua e di dover dare 3 euro per il passaggio che gli permette di raggiungere i campi, dove lavorano dalle 4.30 del mattino fino alle 4 del pomeriggio". Il capo della missione in Italia, Peter Schatzer ha dichiarato: "Le autorità locali e il Ministero dell'Interno ci hanno chiesto di svolgere un lavoro di indagine nell'area per identificare possibili soluzioni per queste persone disperate" e "le condizioni nelle quali vivono e lavorano sono rischiose, insalubri e assolutamente non dignitose". Il capo missione ha inoltre affermato che la maggioranza di questi migranti sono vittime di una frode, di un agente in Marocco e di datori di lavoro italiani che promettevano un impiego attraverso i flussi stagionali, "una volta arrivati in Italia hanno scoperto che il datore di lavoro era sparito o si rifiutava di assumerli, senza un permesso di lavoro legale sono caduti in una situazione di sfruttamento". L'Oim, tramite Schatzer, ha informate che sta "lavorando con le autorità italiane per vedere se i migranti possono beneficiare di assistenza e protezione. L'Oim si impegna a fornire aiuto a chi desideri rientrare in patria attraverso un programma di assistenza al rientro volontario".

Per saperne di più:

martedì 28 luglio 2009

STORIE DALL'ITALIA CHE REGREDISCE: L'ULTIMA TROVATA DELLA LEGA E' IL TEST DI DIALETTO PER I PROFESSORI


L'ultima trovata della Lega è quella di inserire un nuovo criterio per l'abilitazione dei professori, un "test dal quale emerga la loro conoscenza della storia, delle tradizioni e del dialetto della regione in cui intendono insegnare". L'argomento è stato sollevato alla Camera dalla deputata del Pd, Emilia De Biasi. La stessa Presidente della Commissione Cultura della Camera, Valentina Aprea del Pdl si è opposta ed ha annullato il comitato ristretto investendo della questione direttamente la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. 

La riforma, per il momento, si è bloccata ma Paola Goisis, deputata della Lega ha dichiarato: "Il Presidente Aprea ci ha detto che il testo dovrà essere discusso direttamente in aula. Ma a questo noi ci opporremo perché non si può scavalcare così la volontà di un partito di maggioranza e la stessa Commissione", "Noi avevamo presentato una proposta di legge di riforma della scuola. Ma questa non è stata condivisa da tutta la maggioranza. Così abbiamo chiesto che ne venisse recepita almeno la parte nel testo unificato che ora era all'esame della Commissione Cultura", "Abbiamo rinunciato a tutto - continua la Goisis - tranne che ad un punto sul quale insisteremo fino alla fine: ci dovrà essere un albo regionale al quale potranno iscriversi tutti i professori che vogliono. Ma prima dovrà essere fatta una pre-selezione che attesti la tutela e la valorizzazione del territorio da parte dell'insegnante". La deputata leghista ha concluso affermando che l'obiettivo della Lega è quello di "ottenere una sostanziale uguaglianza tra i professori del Nord e quelli del Sud. Non è possibile, infatti, che la maggior parte dei professori che insegna al nord sia meridionale". 

Molte le reazioni. Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha assicurato che sarà garantito il rispetto dei principi fondamentali della Costituzione. Manuela Ghizzoni del Partito Democratico ha dichiarato: "La proposta è l'ennesimo tentativo di inserire nel nostro ordinamento norme incostituzionali che discriminano sulla base del territorio di provenienza. L'istruzione è un tema troppo serio e non può divenire oggetto di pericolose incursioni ideologiche dal sapore tutto nordista". 

martedì 21 luglio 2009

SPOLETO: SERGIO GRIFONI PROPONE UN REFERENDUM PER PASSARE SOTTO TERNI



Sergio Grifoni, il consigliere comunale di Spoleto che alle scorse elezioni a corso come candidato sindaco della lista civica di centro 'Prima spoleto', propone di indire un referendum cittadino, ex art. 26 dello Statuto comunale, per chiedere agli spoletini se preferiscono passare dalla Provincia di Perugia a quella di Terni.
"Cercare insomma un'alternativa territoriale a Foligno e Perugia prima che ci spoglino di ogni pur minima peculiarità. A quanto pare il sindaco di Foligno Mismetti si lamenterebbe dell'ostruzionismo che, a suo dire, starebbe attuando Spoleto nell'ambito degli Ati territoriali. Gli Ati non sono altro che una terza provincia mascherata, chiamati a gestire il turismo, la nettezza urbana, i servizi idrici, la protezione civile, il sociale e la sanità: ovvero tutto", "Poichè la filosofia sell'Area Vasta, con interventi mirati e senza una necessaria programmazione d'insieme, ha sino ad ora spogliato soltanto la nostra città, ritengo che sia giunto il momento di reagire energicamente. Mi auguro che il nostro sindaco abbia la giusta determinazione e l'autorevolezza a far valere le nostre ragioni territoriali e, a suo favore, quando si tratta di difendere Spoleto, come in questo caso, sappia che avrà sempre il mio incondizionato sostegno. E' ormai esaurito il tempo di piangerci addosso, dobbiamo incominciare ad adottare iniziative concrete e mirate. Per poter indire un referendum occorre raccogliere circa tremila firme di cittadini. Questo è quello che faremo subito dopo il mese di agosto. Avremo così un'idea ben precisa sulla volontà degli spoletini, se restare in questo ambito territoriale o dare una svolta radicale e iniziare una costruttiva collaborazione con la vicina città di Terni, improntata sulla pari dignità".

domenica 19 luglio 2009

17 ANNI FA VENIVA UCCISO PAOLO BORSELLINO E GLI UOMINI DELLA SCORTA: SE LE AUTORITA' DIMENTICANO L'ITALIA NO

Paolo Borsellino

Le immagini di via D'Amelio dopo l'esplosione dell'auto-bomba

Rita e Salvatore Borsellino

Diciassette anni fa il magistrato Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta venivano uccisi nella strage di via D'Amelio. Profonda amarezza, mista a commozione e tristezza, alla manifestazione organizzata per rendere omaggio alle vittime dell'attentato. Erano presenti soltanto un centinaio di persone. Era evidentissima l'assenza delle autorità dello Stato.

Le reazione dei familiari
Rita Borsellino, sorella del giudice, ha dichiarato: "Ma per tutta la giornata di ieri si sono succedute le manifestazioni", "I palermitani non hanno dimenticato. Sono le autorità che hanno preferito non venire per evitare le contestazioni".
Salvatore Borsellino, fratello del giudice, ha dichiarato: "Speravo che i palermitani si svegliassero. Al di là del comitato organizzatore in via D'Amelio, non c'è nessuno. Palermo ha dimenticato la promessa che aveva fatto a Paolo il giorno del suo funerale".

I MESSAGGI INVIATI DALLE AUTORITA'

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano
"A 17 anni dal tragico attentato, rendo commosso oaggio alla memoria del giudice Paolo Borsellino e degli agenti addetti alla sua sicurezza, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina". La sua dedizione e la sua passione civica - continua il Capo dello Stato - è un'"eredità preziosa per la mobilitazione della società civile nell'opporsi e reagire alle intimidazioni e agli attacchi della criminalità".

Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini
"La figura di Paolo Borsellino scuote le coscienza e rappresenta un perenne simbolo di eroismo, sensibilità istituzionale, etica della legalità e della libertà". Borsellino "è l'esempio nobile della determinazione, del coraggio e della coerenza nella lotta contro la mafia. La sua lezione dimostra che la battaglia per la cultura dello Stato e della democrazia deve essere combattuta insieme dalle Istituzione e dalla società civile: l'impegno dello Stato per la legalità si deve avvalere della partecipazione attiva e consapevole dei cittadini".

Il Ministro della Giustizia, Angelino Alfano
"Paolo Borsellino è un eroe senza tempo, che ha contribuito a emancipare le coscienze dei siciliani dai ricatti e dalle paure innescate dalle efferate logiche di mafia. A diciassette anni dalla terribile strage afios che lo ha sottratto ai suoi cari e alla sua alta missione, il suo esempio e il suo messaggio di legalità rappresentano ancora oggi quei parametri etici e di giustizia a cui è necessario rifarsi". 

LE ULTIME RIVELAZIONI DI TOTO' RIINA

Inaspettatamente Totò Riina, il capo dei corleonesi, sbotta dal carcere relativamente alle ultime notizie sull'attentato a Paolo Borsellino e dichiara: "Ne so poco perchè qui non mi passano nemmeno i giornali. Ma questa storia della 'trattativa', di un mio 'patto' con lo Stato, di tutti gli impasti con carabinieri e servizi segreti legati al fatto di Via d'Amelio non sta proprio in piedi. Io della strage non ne so parlare. Borsellino l'ammazzarono loro", "Loro sono quelli che hanno fatto la trattativa, quelli che hanno scritto il 'papello', come lo chiamano. Ma io della trattativa non posso dire niente di niente. Perchè io sono oggetto, non soggetto di trattativa. E la stessa cosa è per quel foglio con le richieste che qualcuno avrebbe presentato attraverso Vito Ciancimino. Mai scritto da me. Facciamo pure la perizia calligrafica appena viene fuori e scopriremo che io non ho niente a che fare con questa vicenda".

sabato 18 luglio 2009

ADDIO 'ZIO WALTER'- E' MORTO WALTER CRONKITE, PADRE DEL GIORNALISMO USA E LEGGENDARIO ANCHORMAN

All'età di 92 è scomparso una leggenda del giornalismo americano, Walter Cronkite, l'uomo per cui è stato coniato il termine 'anchor' per descrivere il suo lavoro nella convention democratica e in quella repubblicana del 1952. Considerato una delle figure più credibili negli Stati Uniti, per il suo modo diretto di comunicare è stato soprannominato affettuosamente 'zio Walter'. Ha seguito le notizie più importanti degli anni passati, dalla crisi di Cuba all'omicidio di J.F.K., dalla guerra del Vietnam allo sbarco lunare dell'Apollo 11, allo scandalo Watergate.

giovedì 16 luglio 2009

INTERESSANTISSIMA INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA SOCIETA' PETROLIFERA LIBICA, DI MICHELE GILLEN CON LA COLLABORAZIONE DI ANDREA LIBERATI



Vi segnalo l'interessantissimo articolo "Ghanem: Libia più aperta e trasparente con il mondo" realizzato dalla giornalista americana Michele Gillen (nella foto) con la collaborazione del nostro amico ternano Andrea Liberati (nella foto) che ha curato anche la traduzione. Un'intervista a Shukri Ghanem, Presidente della Società Petrolifera Statale libica, in occasione della sua visita in Italia. Ghanem, "svela la nuova Libia a Il Tempo", spiega i piani di sviluppo, l'importanza della visita in Italia e dell'incontro tra Obama e Gheddafi.

Per leggere l'articolo
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DA "POPOLI E RELIGIONI" A "UMBRIA INTERNATIONAL FILM", IL FESTIVAL DEL VESCOVO TENTA IL COLPO GROSSO E BACCHETTA ANCHE LE ISTITUZIONI LOCALI

Quello che, fino ad oggi, era conosciuto come il "Terni Filmfestival Popoli e Religioni" è alla sua quinta edizione e, da quest'anno, cambierà nome. L'annuncio è stato dato ieri durante la conferenza stampa indetta dalla Prof.ssa Stefania Parisi dell'Istess.
Il festival, ideato dal Vescovo di Terni, Mons. Vincenzo Paglia, e organizzato dall'Istess, è arrivato a contare, nell'ultima edizione: "ottocento presenze ogni giorno, ospiti di prestigio, gemellaggi con festival internazionali e ingressi gratuiti a oltre 60 proiezioni cinematografiche in dieci giorni. E ancora, musica, teatro, convegni, tavole rotonde, degustazioni e spettacoli multietnici" (da Il Giornale dell'Umbria del 16/07/2009, pg. 35). Il bilancio ha convinto il Ministero della cultura che ha più che decuplicato i finanziamenti alla manifestazioni, passati da 5mila a 70mila.
A questo punto, la Prof.ssa Parisi fa partire la bacchettata alle istituzioni locali: "Il filmfestival popoli e religioni non è considerato un evento strategico per le politiche culturali del Comune, della Provincia e della Regione", e ancora, "la convenzione triennale stipulata dal Comune di Terni con l'Istess prevedeva un finanziamento di 50mila euro per una serie di attività annuali che comprendono incontri di storia, seminari di lettura in dialogo con la cultura, pubblicazioni di libri, convegni internazionali e il festival del cinema. Quest'anno il Comune ha però tagliato i finanziamenti riducendo la convenzione da 3 a 2 anni e decurtandola del 20%", quindi passa all'attacco della Provincia di Terni "Ci ha sempre ignorato, quest'anno abbiamo partecipato ad un bando di concorso ottenendo il punteggio massimo e il finanziamento stanziato è stato di 781,05 euro!".
"Nonostante le ristrettezze economiche e la diminuzione dei fondi il festival farà un salto di qualità grazie al lavoro dei tanti volontari", ha affermato ancora la Parisi che poi è passata agli ai suggerimenti, "Siamo in un momento di transizione per questo chiediamo alle nuove amministrazioni che si sono appena insediate un inversione di rotta".
Infine, è stato annunciato che il festival cambierà nome in "Umbria international film".
Il nome non mi sembra azzeccatissimo. Certamente aiuta a dimenticare la dimensione religiosa ma è un pò troppo scontato perchè nè esistono già molti, anche molto più vecchi, con nomi molto simili, come l'"Umbria Film Festival" di Montone (PG).
Per quanto riguarda le 'bacchettate', ritengo che in un momento di grave incertezza economica e sociale come quello che stiamo vivendo un festival cinematografico possa essere considerato un problema di poco conto. I finanziamenti delle istituzioni locali sono state diminuite a tutte le attività culturali, a tutte le associazioni, anche quelle di utilità sociale. Sono dell'opinione che organizzare un festival cinematografico - come qualsiasi altro tipo di attività culturale - con i soli soldi pubblici sia un nostro vizio che non riusciamo ancora a superare. Nei bilanci di tutte queste manifestazioni dovrebbero essere maggioritari i finanziamenti dei privati rispetto a quelli pubblici.
Comunque ci basterà aspettare un pò per vedere se i nuovi amministratori locali accoglieranno o meno i suggerimenti della Parisi.

lunedì 13 luglio 2009

STORIE DALL'ITALIA CHE REGREDISCE: LA GELMINI "LA SCUOLA NON PUO' PROMUOVERE SEMPRE TUTTI"


Ritengo sia assurdo che un Ministro della Repubblica riesca a vantarsi del fatto che agli esami di maturità siano stati bocciati quindicimila studenti, tremila in più rispetto all'anno passato. La Ministra Mariastella Gelmini, commentando i primi risultati sulla maturità, ha dichiarato: "Una scuola che promuove tutti è una scuola che non fa il bene del ragazzo. Io ho idee diverse", e ancora: "non fa mai piacere quando il ragazzo viene bocciato, ma la scuola deve assumere il compito di educare e anche segnalare quando ci sono delle lacune. Bisogna quindi premiare chi si impegna durante l'anno. Perchè ci deve essere una differenza tra chi si dedica allo studio e chi invece no".
Che la scuola italiana avesse bisogno di una riforma è uno dei ritornelli che sento ripetere da quando sono nato. Oggi, finalmente qualcuno c'è riuscito. Ma a ben guardare mi sembra di essere tornato un pò troppo indietro. Per prima cosa, leggendo le pagine del sito del Governo Berlusconi, mi viene la pelle d'oca a pensare che chi ha scritto la pagina "Una scuola di qualità: serietà, merito, educazione" (http://www.governoberlusconi.it/print.php?id=162 ) sia poi la stessa persona che ha riformato la scuola.
L'inizio non è incoraggiante perchè sembra di leggere un testo di economia, "negli ultimi dieci anni la spesa del ministero dell'istruzione è aumentata del 30%: da 33 miliardi di euro del 1999 a 43 miliardi nel 2008. La spesa pubblica per la scuola è esplosa, senza migliorarne la qualità, che è costantemente diminuita e degradata". Poi si continua con le solite menate che da vent'anni sembrano andare tanto di moda: "l'idea che fosse vietato vietare e che l'autorità fosse un male, ha portato alla delegittimazione della funzione educativa del maestro", "la lotta alla selezione ha portato alla cancellazione del merito", "l'idea che la promozione sia un diritto e la bocciatura una punizione: si è confusa l'opportunità di studiare con il 'diritto' a ricevere automaticamente un titolo di studio dopo un certo numero di anni, una sorta di anzianità scolastica", "studenti che giudicano gli insegnanti: l'insegnante migliore non è più quello preparato ed esigente, ma quello che promuove senza nulla chiedere in cambio".
Non voglio qui entrare nel merito della riforma - avremo modo di farlo in seguito - vorrei analizzare un pò cos'è che sta dietro. Mai un riferimento al diritto allo studio, mai delle pari opportunità. Soltanto una serie di cifre e di autoritari e preoccupanti diktat. In un Paese come l'Italia in cui il diritto allo studio, garantito dalla Costituzione, non è mai stato attuato a pieno come possiamo permetterci di allontanarlo ancora di più? Il merito è importantissimo ma la domanda che dovremmo porci è se tale risultato sia raggiungibile soltanto con la bocciatura e se l'aumento delle bocciature sia un qualcosa che vada celebrato o il segno di una crisi profonda del sistema scolastico che questa riforma non è riuscita sicuramente a risolvere.

BRITISH SEXUAL REVOLUTION


Lo slogan della nuova campagna lanciata dal servizio sanitario britannico per l'educazione sessuale degli adolescenti è "Un orgasmo al giorno toglie il medico di torno". Si pone l'accento su uno degli aspetti fondamentali del sesso, il piacere, spesso trascurato.
In questi giorni nelle scuole di Sheffield viene distribuito un volantino in cui si sottolinea che gli adolescenti "hanno diritto ad una piacevole vita sessuale e che rapporti regolari sono salutari, soprattutto a livello cardiovascolare".

CORSA A CINQUE NEL PD: ANCHE BEPPE GRILLO SCENDE IN CAMPO





Beppe Grillo si candida alla segreteria del Pd. L'annuncio inaspettato sul suo blog. "Partecipo per rifondare un movimento che ha tolto ogni speranza di opposizione a questo Paese, per offrire un'alternativa al nulla", dichiara il comico genovese e ancora, "Il 25 ottobre ci saranno le primarie del PDmenoelle. Voterà ogni potenziale elettore. Chi otterrà più voti potrà diventare il successore di gente del calibro di Franceschini, Fassino e Veltroni. Io mi candiderò. Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c'è il Vuoto. Un Vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini. Una sinistra senza programmi, inciucista, radicata solo nello sfruttamento delle amministrazioni locali. Muta di fronte alla militarizzazione di Vicenza e all'introduzione delle centrali nucleari. alfiere di inceneritori e della privatizzazione dell'acqua. Un mostro politico, nato dalla sinistra e finito in Vaticano. La stampella di tutti i conflitti di interesse. Una creatura ambigua che ha generato Consorte, Violante, D'Alema, riproduzioni speculari e fedeli dei piduisti che affollano la corte dello psiconano. Un soggetto non più politico, ma consortilem, affaristico, affascinato dal suo doppio berlusconiano. Una collezione di tessere e distintivi. Una galleria di anime morte, preoccupate della loro permanenza al potere. Un partito che ha regalato le televisioni a Berlusconi e agli italiani l'indulto".
Per quanto riguarda il programma e le idee, Grillo dichiara: "Sarà quello a Cinque Stelle a livello nazionale la restituzione della dignita alla Repubblica con l'applicazione delle leggi popolari di Parlamento Pulito e un'informazione libera con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico, a partire da Silvio Berlusconi. Temi troppo duri per le delicate orecchie di Rutelli e Chiamparino. Ci sono milioni di elettori del PDmenoelle che verrebbero avere un PDcinquestelle. Con questo apparato affaristico e venduto non hanno alcuna speranza. Il PDmenoelle è l'assicurazione sulla vita di Berlusconi, è arrivato il momento di non rinnovare la polizza".
Le reazioni
Piero Fassino (PD): "Grillo non è iscritto al PD e lo ha attaccato di continuo. La sua candidatura è una boutade un pò provocatoria", e ancora "bisogna vedere se noi accettiamo la sua iscrizione al partito e non penso che si possa accettare. Per correre per la segreteria non basta l'iscrizione. Per me la cosa finisce qua".
Antonio Di Pietro (IDV): "La candidatura di Grillo a segretario del PD è una gran bella notizia. Così anche noi dell'Italia dei Valori potremo avere interlocutori ai quali non fa schifo dialogare con la nostra forza politica, salvo poi cercare voti al momento delle elezioni come pretendono i notabili del PD. Peccato che con una scusa o un'altra la candidatura di Grillo, come la mia delle precedenti primarie, verrà respinta perchè non si deve disturbare il manovratore".
Mario Tullo (PD Liguria): "Spero che sia una delle tante provocazioni alle quali Grillo ormai ci ha abituato, peraltro è anche grazie alla fragilità delle regole che abbiamo che persino Grillo può candidarsi. Intendiamoci, se si presenta ad una sezione del PD e chiede la tessera, non c'è nessun problema a dargliela. E' ovvio che come a qualsiasi iscritto gli verrà richiesta coerenza di comportamenti, a partire da un atto di riflessione rispetto alle critiche a Napolitano", "mi fa piacere che tanti come Grillo citino Enrico Berlinguer come esempio da imitare, ma io nel 1975 ero già segretario della Fgci e ricordo un comizio memorabile con Berlinguer nel 1978 al "Verdi", mi chiedo dove erano in quegli anni tutti quelli che oggi si rifanno a Berlinguer..."

NARNI: ANCHE LA CARIT ABBANDONA IL CENTRO STORICO


Una ventina d'anni fa, se qualcuno l'avesse anche solo pensato, avrebbe corso il rischio di essere considerato un matto. La vecchia gloriosa sede della Cassa di Risparmio di Narni, quella della Carinar - che i più giovani stentano a ricordare -, verrà abbandonata. Le dichiarazioni degli attuali proprietari dell'immobile, i responsabili locali della gruppo bancario Intesa-San Paolo, sono chiare, hanno già calcolato quanto gli costerà soltanto in tasse e Ici "Meglio, molto meglio vendere l'immobile".
Sembra che la possibile sistemazione dell'agenzia della Carit potrebbe essere il parcheggio del Suffragio in cui il Comune di Narni costruirà una stecca di uffici.
Unica conclusione, il centro storico di Narni perderà un altro suo pezzo e sarà sempre più abbandonato.

domenica 12 luglio 2009

ORA CI MANCA SOLO IL PARTITO DELL'ITALIA CENTRALE. SI ALLARGANO I SOSTENITORI DEL PARTITO DEL SUD. DOPO LOIERO ANCHE BASSOLINO

Gianfranco Miccichè

Antonio Bassolino

Raffaele Lombardo

Il Partito del Sud non è ancora nato ma l'ipotesi di Lombardo sembra piacere a molti, anche a sinistra. Dopo le ultime dichiarazioni del leader dell'Mpa e Presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo che dapprima lancia la sfida al governo affermando di essere "pronti a ritirare la fiducia", poi al Pdl siciliano di Miccichè affermando "non possiamo ridurci ad una succursale del Pdl", si scopre anche la fronda dei simpatizzanti della sinistra. In questi ultimi giorni, infatti, hanno espresso simpatia al progetto di un Partito del Sud il governatore della Calabria, Agazio Loiero, ed oggi il governatore della Campania, Antonio Bassolino. Per Bassolino il Partito della Nazione supererebbe il bipolarismo e difenderebbe le ragioni del Meridione: "Trasversale è la disattenzione per il Sud, trasversale deve dunque essere l'iniziativa a suo favore". Occorrerebbe ricercare "un'alleanza" più larga, che sia "riformatrice e modernamente meridionalista: oggi serve uno scatto in più, occorre mobilitare tutte le energie disponibili al di là degli schieramenti tradizionali". 

Di un Partito del Sud si è parlato a lungo in un combattivo comitato federale dell'Mpa in vista delle prossime elezioni regionali. Raffaele Lombardo ha dichiarato: "Basta, ormai non si può più 'babbiare'", "non voteremo più provvedimenti che vanno contro il Sud, anche a costo di ritirare la fiducia al Governo, di cui facciamo parte",  "Non possiamo diventare una succursale del Popolo della Libertà". 

Intanto in casa Pdl, Miccichè sta tendando di dar vita ad un progetto simile con una miniconvention a Sorrento a cui parteciperanno i sudisti del governo, da Stefania Prestigiacomo ad Antonio Martino. Miccichè afferma: "Il premier ha capito e ci appoggia: sa bene che la nostra non è un'avventura". E proprio questo è il punto dolente che potrebbe non fare incontrare i due progetti 'sudisti'. E' il sottosegretario agli Esteri, Vincenzo Scotti dell'Mpa, a chiarire il problema: "Miccichè e amici devono chiarire se sono più fedeli a Berlusconi o al Sud. Se restano nel Pdl il discorso cambia perchè alle prossime regionali vogliamo presentarci con un segno di forte discontinuità". 

Battute ironiche o critiche sia da destra che da sinistra. Angelino Alfano dichiara: "Il Partito del Sud c'è già ed è conosciuto sotto il nome di Popolo delle Libertà". Sergio Chiamparino: "Il Partito del Sud mi fa pensare a 'Indietro tutta' di Renzo Arbore: spero che il mio Pd rappresenti tutta l'Italia, come anche il Pdl". 

mercoledì 8 luglio 2009

LA POLIZIA SEQUESTRA PARTE DEL CANTIERE DELLA TERNI-RIETI A CAUSA DEL 'LAGHETTO DEI VELENI'

Il laghetto dei veleni scoperto qualche mese fa che è stato oggetto di un'inchiesta de L'Espresso è stato posto in sequestro preventivo insieme a parte del cantiere della Terni-Rieti. La Polizia provinciale di Terni su disposizione del Gip Maurizio Santoloci ha effettuato il sequestro a carico dell'Anas per impedire che le presunte sostanze inquinanti non inquinino le falde acquifere. L'indagine della Procura di Terni vorrebbe fare luce sull'intera vicenda, comprendere come il cromo esavalente e gli altri inquinanti siano arrivate in quella vasca. 

OBAMA A ROMA: "GOVERNO ITALIANO AMICO"


"Il Governo italiano è un vero, grande amico degli stati Uniti su tanti temi importanti e Italia e Usa lavorano fianco a fianco"
Il Presidente degli Stati Uniti, sbarcato a Pratica di Mare dall'Air force One, ha rilasciato questa dichiarazione al termine dell'incontro al Quirinale con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
I chiarimenti, in parte ci sono stati. Per smorzare le polemiche degli ultimi giorni, alle quali aveva preso parte anche il New York times, il Presidente Obama ha dichiarato che la presidenza italiana "ha fatto uno splendido lavoro" per organizzare l'agenda del vertice del G8. Mike Froman, funzionario della Casa Bianca che è anche lo sherpa Usa al G8, ha dichiarato, inoltre, "Non è assolutamente vero. Abbiamo fatto una conferenza telefonica per preparare il G20 di Pittsburgh a settembre. Ma questo non ha niente a che fare col G8".

G8 AL VIA. PER GUARDIANE E NEW YORK TIMES ITALIA NON IDONEA A ORGANIZZARE SUMMIT


I lavori del G8 prendono ufficialmente il via ma non si placano le polemiche. Un nuovo articolo del Guardian ed uno del New York Times, per rispondere alle critiche di Silvio Berlusconi.
The Guardian. Il titolo del quotidiano britannico è chiaro: "Italia inadatta ai vertici". Nell'articolo si legge che il premier italiano, di fronte alle accuse di avere intrattenuto rapporti con delle escort nelle sue ville e nei suoi palazzi, dice che gli italiani lo vogliono così. "Questo solleva l'interrogativo: se l'Italia vuole Mr. Berlusconi come suo primo ministro, il G8 dovrebbe volere l'Italia?", e ancora, "se l'Italia, dopo un decennio di deriva economica, ora risponda ai requisiti di base per sedersi a qualsiasi tavolo internazionale". L'editoriale non è firmato e, quindi, rappresenta le volontà della direzione del giornale. Leggiamo che l'Italia è al 76° posto nell'indice della libertà economica dell'Heritage Foundation, dietro Kirghizistan, Mongolia e Madagascar, è al 55° posto nella lista dei paesi meno corrotti, "i politici italiani sono considerati meno affidabili di quelli di Pakistan, Bielorussia, Azerbaigian, Senegal e Sierra Leona". Per la storica testata londinese, i leader del G8 avrebbero tutte le ragioni per domandarsi se sono finiti in uno dei primi Paesi del mondo o in un Paese del Terzo Mondo, "a giudicare dagli standard dell'Italia di libertà economica, corruzione e libertà di stampa, la risposta non è ovvia", "Berlusconi è il sintomo, ma non necessariamente l'intera causa della deriva del Paese", "gli italiani non sono scandalizzati da lui. Sono sgomentati dal fatto di essere criticati dalla stampa straniera a causa della sua, ma non chiedono che l'uomo se ne vada". E ancora, gli italiani "segretamente" ammirano l'abilità del loro leader, "finchè gli italiani non cominciano a chiedere seri standard ai propri leader, il Paese forse non è il migliore luogo per vertici mondiali seri".
New York Times. "l'inescusabile carenza organizzativa del governo italiano ospite" del vertice del G8 dell'Aquila e la "debolezza politica di molti leader che vi partecipano, non lasciamo spazio all'ottimismo". "Se questa sessione deve giustificare il tempo e gli sforzi, il presidente Obama dovrà assumere la guida. E' tempo per lui di capitalizzare il credito che si è guadagnato in diplomazia negli ultimi sei mesi". Il titolo dell'articolo è "Oh, quel G8" e, ancora, leggiamo, "tradizionalmente, l'ospite è colui che dà il la, fissa i temi e l'agenda di queste riunioni. Ma il primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, ha diretto molte delle sue energie politiche nelle utlime settimane a cercare di schivare le accuse della stampa". Conclude, "Spettacolo: forse. Leadership: no".

martedì 7 luglio 2009

THE GUARDIAN (LONDRA): "CRESCONO LE PRESSIONI ALL'INTERNO DEL G8 PER ESPELLERE L'ITALIA"



Il titolo della storica testata londinese nato a Manchester nel 1821 è travolgente: "CRESCONO LE PRESSIONI ALL'INTERNO DEL G8 PER ESPELLERE L'ITALIA, MENTRE I PREPARATIVI PER IL SUMMIT SCENDONO NEL CAOS". Il quotidiano afferma che in assenza di qualunque iniziativa sostanziale italiana per organizzare l'agenda del vertice, "gli Stati Uniti hanno assunto il controllo" e, con un giro di video-conferenze, starebbero tentando di pianificare i temi e le iniziative del G8 per "iniettare all'ultimo momento qualche significato" all'incontro all'Aquila. "Che sia un altro paese a organizzare le telefonate degli 'sherpa' (termine tecnico per indicare gli alti funzionari che pianificano l'agenda del G8) è un fatto senza precedenti", "gli italiani sono stati semplicemente terribili. Non c'è stata organizzazione e non c'è stata pianificazione" afferma il Guardian.


"Meglio la Spagna". Un diplomatico europeo coinvolto nei preparativi afferma al Guardian "Il G8 è un club e per far parte di un club ci sono le quote d'iscrizione. L'Italia non ha pagato la propria". L'articolo prosegue affermando che circolano indiscrezioni secondo le quali l'Italia verrebbe espulsa dal G8. Secondo il giornale, inoltre, sarebbe la Spagna (che ha un reddito pro-capite più alto e versa in aiuti al Terzo Mondo una percentuale più alta del pil) a prendere "il posto dell'Italia".


"OBAMA NON HA BISOGNO DI ROMA". Un editoriale non firmato che rappresenterebbe, dunque, l'espressione della direzione del giornale, sul Financial Times, darebbe un giudizio analogo. "Da settimane le notizie sulla vita privata del 72enne leader italiano sono state un totale imbarazzo, ma la sua reputazione è calata per ragioni che vanno al di là dei recenti titoli di giornale". Il quotidiamo afferma che Berlusconi è sempre stato giudicato all'estero come una figura controversa e imprevedibile. Durante il precedente governo, Bush "aveva bisogno di corteggiarlo" perchè Washington era in conflitto con Chirac e Schroeder, "ma oggi tutto è cambiato, Francia e Germania hanno leader fortemente pro-americani, sicchè Obama non ha bisogno di essere tollerante verso Berlusconi come il suo predecessore".


LA LETTERA DI ANNAN. Anche il Daily Telegraph dedica a Silvio la prima e la terza pagina. Il Daily rappresenta il più diffuso quotidiano britannico 'di qualità'. Nella prima pagina pubblica una grande foto di una giovane donna con una maglia traforata sotto la quale non indossa altro: "Quale leader europeo porta il suo ministro pieno di glamour al G8?". La donna ritratta nella foto è la Carfagna e il leader è, ovviamente Berlusconi.


LE FOTO DELLA MERKEL. Angela Merkel ha confidato ad un consigliere britannico che starà attenta a come viene fotografata accanto a Berlusconi. Un'immagine ridicola o offensiva accanto al premier italiano, si rende conto il cancelliere della Germania, potrebbe costargli la rielezione.


FRATTINI ATTACCA IL GUARDIAN. "E' una buffonata, spero che il Guardian esca dai grandi giornali del mondo". Secondo il ministro ci sarebbe "un evidente fraintendimento" perchè la conferenza tra gli sherpa ci sarebbe stata e sarebbe stata organizzata da Washington, però in vista del G20 di Pittsburgh.

GdF ORVIETO: AZIENDA CON OLTRE 200 DIPENDENTI OMETTE DI DICHIARARE 3 MILIONI DI EURO


Un'azienda orvietana con 200 dipendenti, la Acas Service, che svolge attività di call center e web center ed offre servizi ed assistenza a numerosi Enti pubblici (prenotazione di visite mediche e specialistiche ed esami diagnostici mefiante il Cup), risulterebbe evasore totale per l'anno 2007. Il Comandante della Guardia di Finanza di Orvieto, Ten. Renato Nava, ha dichiarato che l'Azienda avrebbe omesso di dichiarare al fisco 3 milioni di euro, che la titolare è stata denunciata a piede libero per il reato di violazione alle norme penali e tributarie e che è già stata avviata la procedura per il sequestro cautelativo dei beni patrimoniali e dei crediti vantati dalla società nei confronti di terzi.
La preoccupazione dei 216 dipendenti è normale. Ignari di tutto, l'amministratrice non gli avrebbe mai versato alcun contributo.
Dalle notizie che giungono da Orvieto, l'amministratrice risulterebbe essere recidiva nell'omettere i versamenti, avrebbe addirittura un contenzioso aperto con Equitalia per pregressi anni d'imposta.

PONTIDA: CANZONE DELL'EUROPARLAMENTARE LEGHISTA CONTRO I NAPOLETANI


"Senti che puzza, scappano anche i cani. Sono arrivati i napoletani...
Son colerosi e terremotati... Con il sapone non si sono mai lavati"
Questo è l'inizio del ritornello che l'europarlamentare leghista Matteo Salvini ha intonato con un gruppo di fan, con un bicchiere di birra in mano, alla Festa di Pontida.
Giustificazioni & reazioni
Il deputato: "Qui la politica non c'entra nulla, non c'entra nulla il razzismo, e chi si stupisce o si scandalizza vuol dire che sono almeno 30 anni che non mette piede in uno stadio..." (risposta telefonica a Repubblica.it), "La politica è questo governo che ha ripulito Napoli da rifiuti e schifezze dopo anni di degrado. Il video in cui canto invece è un'altra cosa, è una festa tra amici che nulla c'entra con la politica, nel corso della quale si sono cantate canzoni da stadio. Quella messa in rete è la canzone sfottò che si canta ai tifosi del Napoli e poi ne abbiamo cantata subito una contro il Verona. La rivalità calcistica tra Bergamo, Napoli, Verona, Milano, Genova e via dicendo è cosa ben nota a tutti e tutte le domeniche negli stadi si intonano cori di sfottò che non hanno alcun risvolto razzistico. Ci si sfotte tra tifoserie e io ero appunto con tifosi bergamaschi che facevano coretti da stadio, e non in una sede politica". "Sono ben tristi quelli che si mettono a polemizzare o a fare discorsi moralistici su una cosa goliardica che, ripeto, con la mia attività politica non ha nulla a che vedere".
La Russa: "Io non amo questi cori neanche allo stadio e fuori mi sembrano una leggerezza. Penso che Salvini si dovrebbe scusare".
Calderoli: "Cosa sarebbe successo se parlamentari napoletani della Pdl avessero intonato, contro noi milanesi: 'Milano in fiamme! Milano in fiamme!? Anche questo è un coro da stadio, ma noi milanesi ci saremmo arrabbiati o no?"
Peluffo (Pd): "L'onorevole Salvini non smette di stupirci: dopo le carrozze della metro milanese per soli 'lumbard oggi il video su Youtube contro i napoletani", "Salvini ci risparmi la sua solita mezza smentita. Chieda semplicemente scusa e si faccia un bell'esame di coscienza".
Cesa (Udc): "Dopo la proposta degli autobus riservati ai milanesi, ora l'europarlamentare leghista Matteo Salvini si lancia anche in vergognosi cori da stadio contro i napoletani: cos'altro serve per convincere i dirigenti del Carroccio ad espellerlo dal partito? O forse dobbiamo pensare che certi atteggiamenti siano considerati normali dalla Lega?"
Clicca qui per guardare il video.

PER L'INDIPENDENT "BERLUSCONI IN POLITICA DOPO LE MINACCIE DI COSA NOSTRA"


Il quotidiano londinese The Indipendent, nell'edizione odierna, scrive che il nostro premier Silvio Belrusconi sarebbe entrato in politica dopo le minacce subite da "Cosa Nostra" che gli aveva richiesto una delle sue reti televisive. Con una citazione del procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, che dichiara: "Non solo credo sia possibile che Berlusconi sia entrato in politica per questa ragione, credo sia probabile". Il sequestro di una lettera ritrovata tra le carte di Don Vito Ciancimino, ex sindaco di Palermo, in cui compare Berlusconi trasmessa ai giudici della Corte d'appello per il Processo a Massimo, figlio di Don Vito, scopre nuovi scenari e nuove piste.
Il quotidiano scrive "La mossa [dell'ingresso in politica di Berlusconi ndr.] è spesso attribuita ai timori che politici di sinistra potessero nazionalizzare il suo impero televisivo. Ma le nuove rivelazioni delle minacce della mafia fanno emergere altre ragioni: la protezione e la sicurezza offerte a chi ricopre alte cariche". Nello stesso articolo Ingroia dichiara, relativamente alle motivazioni che avrebbero spinto Cosa Nostra a volere il controllo di una rete televisiva, "Credo che volessero un canale che screditasse i magistrati e le loro indagini".
Relativamente alla lettera ritrovata fra le carte personali di Don Vito Ciancimino, fidato amico di Bernardo Provenzano, si legge: "...posizione politica intendo portare il mio contributo perchè questo triste evento non ne abbia a verificarsi. Sono convinto che questo evento onorevole Berlusconi vorrà mettere a disposizione una delle sue reti televisive". Nel testo risulta mancante la parte iniziale perchè la lettera è strappata.
Immediata la replica di Palazzo Chigi: "Siamo difronte a un attacco concertato", di seguito il testo della nota: "Alcuni giornali stranieri, tra cui il Sunday Times, del gruppo Murdoch, starebbero per pubblicare a ridosso del G8 alcune foto asseritamene scattate a Villa Certosa. Certa stampa straniera insiste nel pubblicare menzogne e insinuazioni sul presidente Berlusconi senza citare nomi, nè fonti".

lunedì 6 luglio 2009

ALEMANNO: "A ROMA NON C'E' SPAZIO PER LE RONDE NERE",



"A Roma non ci sarà nessuno spazio per le cosiddette 'ronde nere'"
Chi l'avrebbe mai detto. Gli esponenti più moderati del Pdl sono gli ex missini. Alle dichiarazioni del Presidente Gianfranco Fini seguono quelle del Sindaco Gianni Alemanno.
"Non sappiamo bene se si tratta di una buffonata o di una provocazione politica ma il disegno di legge parla chiaro. Impediremo con ogni mezzo che, anche solo episodicamente, a Roma prenda corpo questa iniziativa con la quale qualche leader fallito dell'estremismo nero cerca di guadagnare spazio. La sicurezza del cittadino è una cosa troppo seria perchè qualcuno ci giochi sopra". La nota del Campidoglio segue dichiarando che il coinvolgimento del volontariato per aiutare le Forze dell'Ordine nel controllo del territorio "deve essere rigorosamente tenuto lontano da qualsiasi forma di strumentalizzazione politica, così come da ogni forma di ronde o di sicurezza 'autogestita'".

CEI: "LIBERTINAGGIO NON E' AFFARE PRIVATO", "NON E' IN GIOCO UN MORALISMO D'ALTRI TEMPI, E' IN PERICOLO IL BENE STESSO DELL'UOMO"

Mons. Mariano Crociata
Segretario Generale della CEI
"Assistiamo ad un disprezzo esibito nei confronti di tutto ciò che dice pudore, sobrietà, autocontrollo e allo sfoggio di un libertinaggio gaio e irresponsabile che invera la parola lussuria salvo poi, alla prima occasione, servirsi del richiamo alla moralità, prima tanto dileggiata a parole e con i fatti, per altri scopi, di tipo politico, economico o di altro genere".
Monsignor Mariano Crociata, Segretario Generale della Conferenza episcopale italiana, in un omelia pronunciata a Le Ferriere di Latina in occasione di una celebrazione in memoria di Santa Maria Goretti, fa queste dichiarazioni che appaiono in tutta evidenza dirette alle polemiche di questi mesi che hanno coinvolto il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
"Nessuno deve pensare che in questo campo non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati; soprattutto quando sono implicati minori, cosa la cui gravità grida vendetta al cospetto di Dio. Dobbiamo interrogarci tutti sul danno causato e sulle conseguenze prodotte dall'aver tolto l'innocenza a intere nuove generazioni. E innocenza vuol dire diritto a entrare nella vita con la gradualità che la maturazione umana verso una vita buona richiede senza dover subire e conoscere anzitempo la malizia e la mavagità. Per questa via non c'è liberazione, come da qualcuno si va blaterando, ma solo schiavizzazione da cui diventa ancora più difficile emanciparsi".
Il presule poi cita una recente dichiarazione del Presidente della Cei Card. Angelo Bagnasco: "Le responsabilità sono di ciascuno ma conosciamo l'influsso che la cultura diffusa, gli stili di vita, i comportamenti conclamati hanno sul modo di pensare e di agire di tutti, in particolare dei più giovani che hanno diritto di vedersi presentare ideali alti e nobili, come di vedere modelli di comportamenti coerenti".

domenica 5 luglio 2009

TIMES: UN ABBRACCIO SAFFICO IMBARAZZA BERLUSCONI

Un articolo del Times inizia parlando di foto di Antonello Zappadu che immortalerebbero due lesbiche che si baciano di fronte a Silvio Berlusconi a Villa Certosa in Sardegna creando imbarazzo alla vigilia del G8.
Le immagini delle foto mostrerebbero il premier in un gazebo con cinque ragazze, una di esse (Angela Sozio, ex concorrente del Grande Fratello con i capelli rossi) si sarebbe seduta sulle ginocchia di un'altra ragazza e l'avrebbe baciata sulle labbra sotto lo sguardo compiaciuto di Berlusconi.

clicca qui per leggere l'articolo del Times

venerdì 3 luglio 2009

FINALMENTE SI MUOVE IL VATICANO: "QUESTA LEGGE PORTERA' MOLTO DOLORE". MARONI: "SIAMO MAESTRI, NON PRENDIAMO LEZIONI"



Il Ddl sicurezza non piace al Vaticano. Monsignor Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio per la pastorale dei migranti, ha espresso parere contrario all'approvazione in via definitiva del disegno di legge sulla sicurezza. Per il monsignore la legge porterà "molti dolori e difficoltà". "Anche se si aspettava questa approvazione non posso non essere triste e dispiaciuto, con preoccupazioni per la prospettiva che ci si apre dinanzi e a mio avviso porterà molti dolori e difficoltà per persone che, già per il fatto di essere irregolari, si trovano in una situazione di precarietà".
Anche Mons. Antonio Maria Vegliò, responsabile vaticano per l'immigrazione, chiede che non vengano demonizzati o criminalizzati gli stranieri.
Monsignor Agostino Marchetto continua: "la criminalizzazione degli stranieri è per me il peccato originale dietro al quale va tutto il resto", l'estensione da due a sei mesi della permanenza nei centri di espulsione "avrà gravi conseguenze per coloro che saranno detenuti e poichè in Europa ci sono paesi che prevedono un periodo di detenzione più breve non si può dire che si tratti di un costringimento europeo".
LA REAZIONE DEL GOVERNO. MARONI: "SIAMO MAESTRI, NON PRENDIAMO LEZIONI".
Sulla sicurezza "siamo mestri, non prendiamo lezioni". Questa la reazioni del Ministro Roberto Maroni alle dichiarazioni di Mons. Marchetto. Si tratta di un testo "equilibrato" e, una volta entrato in vigore, "anche chi adesso lo critica, ne apprezzerà i frutti".
La maggioranza fa quadrato - come sempre - per difendere il governo. Nella polemica interviene anche Padre. Federico Lombardi, direttore della sala stampa Vaticana, smarcandosi dalle critiche.
Maurizio Gasparri: "Non c'è nulla di cristiano nel lasciare la gente sotto i ponti o a vendere droga. La legge sulla sicurezza è ispirata a principi di solidarietà e aiuta gli immigrati che possono avere un lavoro, una casa, una scuola. Quello sulla sicurezza è un falso dibattito e monsignor Marchetto non è il Vaticano. Io ho la coscienza a posto".
Gaetano Quagliarello arriva addirittua a sostenere che la sinistra stia strumentalizzando la Chiesa, "Ciò che non si può proprio accettare è che che sui temi etici vorrebbe tappare la bocca alla chiesa e alle sue gerarchie, e taccia ogni loro opinione come un'intollerabile ingerenza, non esiti a diventare baciapile se dal mondo cattolico si leva nei confronti del governo anche una sola voce critica di cui la sinistra possa servirsi politicamente".
Dopo la polemica scatenata Monsignor Marchetto tiene a precisare: "Un arcivescovo, quando pensa di aver fatto il suo dovere, non si ferma a raccogliere le pietre che gli buttano dietro".

mercoledì 1 luglio 2009

MORTE SOSPETTA DI UN ALTRO GIORNALISTA RUSSO ANTI-CORRUZIONE


Yaroslav Yaroshenko, giornalista russo sessantatreenne, direttore del mensile Corruzione e criminalità di Rostov, è morto oggi a seguito di una controversa aggressione da parte di uno sconosciuto sul portone della sua abitazione mentre rincasava.
Prosegue la scia di sangue e la violenza nei confronti della stampa russa che da 2006 viene perseguitata anche se, bisogna ammetterlo, ancora oggi riesce ad esprimere una eroica libertà.

LA RAI FINALMENTE MANDA IN ONDA IL FILM "COME UN UOMO SULLA TERRA" SULLA SITUAZIONE DEI MIGRANTI AFRICANI IN LIBIA



Da oltre un anno il film-documentario "Come un uomo sulla terra" sta girando l'Italia. Associazioni culturali, di volontariato, Centri Sociali e Università, hanno contribuito - spesso senza alcun appoggio istituzionale - a promuovere la pellicola e la campagna "IO NON RESPINGO" e la petizione al Parlamento italiano e a quello europeo per richiedere la costituzione di una "Commissione d'inchiesta internazionale ed indipendente sulle modalità di controllo dei flussi migratori in Libia in seguito agli accordi bilaterali con il Governo italiano" e per "avviare rapidamente, vista l'emergenza della situazione, una missione internazionale umanitaria in Libia per verificare la condizione delle persone detenute nelle carceri e nei centri di detenzione per stranieri" (per ulteriori informazioni o per sottoscrivere la petizione clicca qui) .
La Rai finalmente trasmetterà il film il prossimo 9 luglio su Rai 3 alle ore 23,40. Per avere un idea minima dell'importanza del film basta leggere il suo sottotitolo "Dal 2003 Italia ed Europa chiedono alla Libia di fermare i migranti africani. Ma cosa fa realmente la polizia libica? Cosa subiscono migliaia di uomini e donne africane? E perchè tutti fingono di non saperlo?".
Per maggiori informazioni clicca qui sotto:
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